‘’Si interrompano i crimini perpetrati a Gaza e si riconosca lo stato di Palestina’’. Lo chiede l’ordine del giorno approvato in consiglio comunale a Pieve Vergonte, uno dei primi comuni del Vco a prendere posizione su quanto sta accadendo a Gaza.
Il sì è arrivato dalla maggioranza mentre l’opposizione si è astenuta affermando, pur addolorata per quanto sta accadendo, che si tratta di una questione di politica internazionale non di competenza di un consiglio comunale.
Il documento sarà inviato al presidente della Comunità Europea, al Parlamento Europeo, al Presidente del Consiglio Italiano, al Parlamento Italiano affinché ‘’si impegnino a sollecitare le autorità competenti a promuovere un immediato cessate il fuoco nei territori palestinesi. E’ fondamentale interrompere le ostilità per salvaguardare la vita dei civili e fornire loro un'opportunità di recupero e ripresa. Questo cessate il fuoco deve essere garantito e supervisionato da organismi internazionali affinché sia efficace e duraturo’’.
Si chiede anche ‘’ lo sblocco definitivo del valico di Rafah, unico punto di accesso per gli aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza e le altre aree colpite dal conflitto. Le autorità locali e quelle internazionali devono collaborare affinché siano assegnati aiuti umanitari a organismi internazionali riconosciuti, affinché la distribuzione sia equa e mirata. è urgente garantire l'accesso all’acqua potabile, al cibo e alle cure mediche per la popolazione civile, che vive in una situazione drammatica di scarsità e abbandono’’.
Inoltre il documento invita a sospendere ‘’ immediatamente qualsiasi tipo di accordo economico, politico, militare, accademico e di ricerca – inclusi quelli legati a tecnologie “a duplice uso” – tra l'Unione Europea e Israele. Questa misura è necessaria per esercitare una pressione efficace sul governo israeliano affinché rispetti i diritti umani del popolo palestinese e trovi una soluzione pacifica al conflitto. La posizione di 17 Stati membri dell’Unione Europea e del Regno Unito evidenzia la crescente necessità di un cambiamento nella politica estera riguardante Israele’’.
Una decisone che il sindaco Maria Grazia Medali spiega così: ‘’Siamo partiti dalle iniziative pro pace sorte in Ossola e ne ho parlato con diversi pievesi ed insieme abbiamo steso l’ordine del giorno. Partendo dalla nostra realtà, dagli esami della Resistenza e della Repubblica dell’Ossola, e dal capitano Beltrami. Non si può più stare fermi immersi in questo senso di frustrazione. Anche in questo caso c’è un popolo attaccato e uno che attacca, come in Ucraina. Noi con gli ucraini abbiamo ospitato diversi di loro quando sono scappati. In certe guerre sono due Stati che si combattono, qui invece c’è uno Stato che attacca e una popolazione inerme che subisce. Non dobbiamo assolutamente legittimare Hamas ma difendere un popolo’’.