Attualità - 02 agosto 2025, 17:40

Comitato Salute Vco: "La sanità diventa merce di scambio. Fallimento politico"

"Ci eravamo illusi, ma si sta manifestando ancora una volta il campanilismo. Vogliamo deciderci a usare la testa e fare cose utili?"

Comitato Salute Vco: "La sanità diventa merce di scambio. Fallimento politico"

Il Comitato Salute Vco interviene nuovamente sulla questione della sanità pubblica in provincia: dopo l’incontro in regione con i sindaci di Domodossola e Verbania, si fa strada l’ipotesi di un nuovo ospedale e il gruppo torna a esprimere perplessità sulla vicenda. Di seguito il comunicato.

“Siamo stufi di intervenire ogni volta che qualcuno esterna qualche pensata che va contro gli interessi della nostra comunità, ma dobbiamo farlo anche adesso perché si sta manifestando ancora una volta un “campanilismo” di ritorno. Ma vediamo perché.

Fino allo scorso 7 luglio ci eravamo illusi che il movimento d’opinione nato nel dicembre 2024 dopo la pubblicazione del documento dell’ordine dei medici del Vco con il quale si chiedeva di “cassare” i milioni destinati al rifacimento del Castelli e del San Biagio, per utilizzarli per un nuovo e unico ospedale, firmato da circa 150 medici, da 45 sindaci su 80 e sottoscritto da tutte le associazioni del territorio, a cui va aggiunto anche il sostegno del sindacato, portasse ad una soluzione definitiva di questo annoso problema. La convergenza di FdI faceva ben sperare. Non è bastato. Non è bastato nemmeno che lo scorso 7 luglio a Torino una qualificata rappresentanza di questo universo incontrasse l’assessore regionale alla sanità, ma il presidente non era presente. Una assenza significativa che spiega in parte ciò che è avvenuto nei giorni successivi. Infatti, il 28 luglio, il presidente ha incontrato solo i sindaci di Verbania e Domodossola che non risulta che abbiano firmato quel documento ed erano accompagnati dal “sottosegretario” nemmeno rieletto alle ultime regionali. Non è dato di capire a che titolo li abbia incontrati, visto che rappresentano solo loro stessi e che “stranamente” non era presente l’assessore alla sanità. Che vorrà dire?

Noi non sappiamo cosa si sono detti e soprattutto cos’hanno deciso, ma gli avvenimenti successivi lo spiegano. Il 29 luglio però il nuovo segretario politico di FdI di Domodossola convoca una conferenza stampa per comunicare al mondo che l’ospedale nuovo si farà in Ossola e che ci sono due aree pronte ad accoglierlo: Piedimulera e Domodossola. Anche qui non si capisce a nome di chi parla e perché si spinge così “lontano”. Forse si è montato un po’ la testa o forse il suo “campanile” gli impedisce di vedere la vera dimensione dei problemi. Infatti, fa finta di non sapere, o forse non sa, che da almeno 10 anni, in Ossola, sì proprio in Ossola, nel comune di Ornavasso esiste già un’area con il relativo progetto di ospedale approvato dal ministero e finanziato, che nel novembre del 2015 la maggioranza dei sindaci del Vco, dopo essere stati autorizzati dai rispettivi consigli comunali, firmarono il protocollo d’intesa per la sua costruzione. Un esercizio di alta democrazia. Si arrivò nel 2019 a un passo dall’inizio lavori e poi, grazie al volere del nostro attuale “sottosegretario” il presidente fermò tutto. E sappiamo a quale disastro siamo andati incontro. Una concezione strana della democrazia che però si sta sempre più affermando: vinco le elezioni? Faccio ciò che voglio! Anche la sanità, purtroppo da bene comune è diventata merce di scambio, trofeo da mostrare. Non abbiamo capito quale ruolo ha rivestito in questa fase il sindaco di Verbania, lo vediamo subire le decisioni di altri senza sapere difendere gli interessi dei suoi cittadini ma anche dei suoi elettori. Si profila all’orizzonte un fallimento politico. Di più: si prospetterebbe (il condizionale è d’obbligo, mancando notizie ufficiali) la vendita del Castelli ai privati; come nel 2002 e seguenti questa storiella salta fuori dal cilindro del prestigiatore. Un ospedale pubblico? No! Un ospedale con un vero Dea? No! Un ospedale specialistico privato con un ambulatorio convenzionato? Chissà! Un fallimento totale, non c’è che dire. Una domanda signor presidente: vogliamo deciderci finalmente a usare la testa per provare almeno a fare cose utili?”.

l.b.

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