Un ritorno atteso dieci anni, accolto con entusiasmo e partecipazione fin dalle prime ore del mattino: sabato 26 luglio, Trontano ha ospitato una nuova edizione dell’Open Air Festival, trasformandosi in un grande palcoscenico a cielo aperto per una giornata all’insegna della musica, dell’arte, del benessere e della comunità.
Organizzato dal Clan dello Sciamano, in collaborazione con NaturaBenessereCultura e con il sostegno di numerose associazioni locali, il festival ha confermato tutto il suo valore culturale e sociale, riportando in vita quell’energia collettiva che l’aveva reso celebre fin dal 2009.
"Siamo contentissimi – racconta Melania Zaccheo, una delle organizzatrici dell'evento – perché tutto è nato sei mesi fa, con il desiderio di rimetterci in gioco per celebrare i dieci anni dall’ultima edizione. Nonostante il tempo passato, ci siamo ritrovati uniti e la risposta è stata incredibile: già dalle 10 del mattino, sotto la pioggia, arrivavano persone con i tappetini per lo yoga".
Il programma, ricchissimo e trasversale, ha coinvolto oltre 20 artisti sui due palchi principali – da Orange Duo ai travolgenti Duncan Disorderly & The Scallywags e tantissimi altri – accanto a laboratori creativi, mostre, performance artistiche, spazi di benessere olistico e attività per tutte le età.
Ogni proposta ha trovato pubblico e partecipazione, a conferma della qualità dell’offerta e della sintonia con le esigenze del territorio: "L’Open Air ha sempre avuto la forza di accogliere tutti – continua Zaccheo – e anche quest’anno abbiamo visto bambini, famiglie, giovani e persone arrivate da fuori valle. Ogni spazio, ogni laboratorio, ogni angolo era vivo".
Un evento reso possibile anche grazie al contributo del territorio: Comune, Pro Loco, Gruppo Alpini e Aib di Trontano, ma anche realtà associative come Karma, Eureka, Festa dell’Uva di Masera, Cvs di Villadossola, Cosa in Festa e Gruppo Giovani Antigorio.
"L’accoglienza non è arrivata solo dal pubblico – sottolinea Zaccheo – ma anche dalle realtà locali, che hanno creduto in noi e ci hanno aiutato a far rinascere questo sogno. Lo spirito è stato proprio quello dell’Open Air di un tempo: musica, natura, arte e condivisione. Non potevamo desiderare un ritorno migliore".
Il futuro del festival? "Per ora ci siamo concentrati su una sola giornata, per ripartire con calma – conclude Zaccheo – ma l’energia ricevuta ci dà la carica per pensare a nuove edizioni. Dopo dieci anni, l’Open Air è tornato… e non se n’è mai andato davvero".