Attualità - 18 settembre 2025, 07:30

La Rappresentanza degli operatori volontari del Servizio Civile universale sostiene la Global Sumud Flotilla

Un’iniziativa nonviolenta di solidarietà internazionale a favore del popolo palestinese: “Con il nostro sostegno soffieremo sulle vostre vele il vento della giustizia e della pace”

La Rappresentanza degli operatori volontari del Servizio Civile universale sostiene la Global Sumud Flotilla

In occasione della partenza delle navi della Global Sumud Flotilla, dal porto di Genova e da altri porti italiani e internazionali, la Rappresentanza degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale esprime il suo totale e incondizionato sostegno a questa iniziativa nonviolenta di solidarietà internazionale.

Riteniamo doveroso non restare indifferenti rispetto a questa azione, in pieno accordo con i nostri principi e con la nostra storia, e prendere una posizione sottoscrivendo e diffondendo un comunicato in supporto della flotta.

Il significato del “Sumud”

La parola araba Sumud, che dà il nome alle navi della Flotilla, deriva dalla radice ṣamada. È un concetto centrale della cultura palestinese che significa allo stesso tempo resistere e prendere, con un valore sia passivo che attivo.

Il Sumud non si limita a dire “no” alla violenza insensata, agli atti genocidari e alla cancellazione dell’identità di un popolo, ma rappresenta la dignità di chi resiste senza violenza, il coraggio di non piegarsi all’oppressione, la forza di chi continua a vivere, costruire e curare anche sotto le bombe.

“Rappresenta il coraggio di restare, la dignità di chi resiste senza violenza, il rifiuto di piegarsi all’oppressione, la forza silenziosa di chi non scappa e continua a vivere, costruire e curare anche sotto le bombe”
(da un amico e collega rappresentante di origini libanesi)

Il Sumud è anche un atto di speranza e di costruzione concreta di un futuro migliore, perseguito con mezzi quotidiani e pacifici.

Un’azione in continuità con i valori del Servizio Civile

L’iniziativa della Flotilla, conforme al diritto internazionale e sostenuta da attivisti provenienti da 44 paesi, rappresenta una delle più grandi missioni umanitarie spontanee dal basso. Essa richiama lo spirito dei padri fondatori del Servizio Civile, che, opponendosi alla guerra e rifiutando le armi, gettarono le basi per un impegno civile oggi condiviso da oltre 60.000 volontari.

Di fronte a un bilancio di vittime che, solo tra i morti confermati, raggiunge numericamente l’intero corpo del Servizio Civile Universale, riteniamo che non rimanere indifferenti sia un dovere morale. I principi costituzionali di pace, giustizia e tutela dei diritti umani, insieme ai valori dell’obiezione di coscienza che hanno dato origine al Servizio Civile, ci impongono di schierarci a fianco di chi sceglie la nonviolenza e la solidarietà.

L’appello alle istituzioni

Alla luce delle dichiarazioni del ministro israeliano Ben-Gvir e ricordando il tragico precedente della Mavi Marmara (31 maggio 2010), quando l’IDF uccise 9 attivisti e ne ferì oltre 60, chiediamo con urgenza alle istituzioni nazionali, europee e internazionali di garantire la sicurezza di tutti gli attivisti della Flotilla.

Rivolgiamo inoltre un appello ai governi affinché si attivino con strumenti di protezione diplomatica, qualora i diritti dei propri cittadini imbarcati venissero violati.

Un impegno per la pace

Ci uniamo quindi all’appello per un cessate il fuoco immediato, per la pace e per la piena affermazione dei diritti umani del popolo palestinese.

Con il nostro più profondo sostegno, soffieremo sulle vostre vele il vento della giustizia e della pace. A voi, coraggiosi e coraggiose, auguriamo buon vento e mare calmo. Continuate a ricordarci cosa vuol dire essere Umani.

La Rappresentanza degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale

Redazione

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