Sanità - 02 ottobre 2025, 08:00

Donazione di organi, in Piemonte crollano i consensi: dall’80 al 60% dopo la pandemia

I giovani esitano al momento del rinnovo della carta d’identità, l’Aido sollecita campagne di informazione e il coinvolgimento dei Comuni

Donazione di organi, in Piemonte crollano i consensi: dall’80 al 60% dopo la pandemia

“Dopo la pandemia i consensi ai trapianti sono sensibilmente diminuiti: in tutta Italia e anche in Piemonte, siamo passati dall’80 al 60%. In particolare i più giovani, quando si trovano davanti alla fatidica domanda al momento del rinnovo della carta d’identità, non si esprimono o. nel dubbio, dicono no. C’è bisogno di organizzare meglio la comunicazione preventiva sull’argomento”.  
Questo, in sintesi, il messaggio che i vertici piemontesi dell’Aido (Associazione italiana donatori organi) hanno portato ai membri della Commissione Sanità, presidente Luigi Icardi, durante l’audizione di oggi.  

Valter Mione (presidente Aido provinciale di Torino), Fabio Arossa (vicepresidente regionale) e Claudia Contenti (segretaria provinciale) hanno spiegato come, pur essendo il Piemonte sede del più importante centro trapianti in Italia, ci sono oggi 8200 pazienti in lista d’attesa. “Se diminuiscono i donatori – hanno detto – chi aspetta un trapianto ha meno possibilità di averlo in tempi brevi. Abbiamo bisogno di fare rete e di coinvolgere meglio i singoli Comuni e le Asl perché siano in grado di spiegare la scelta ai cittadini: dove ci sono i nostri volontari i consensi aumentano, ma non abbiamo abbastanza volontari per coprire tutto il territorio”.
Sono infatti tre i modi per esprimere il consenso al trapianto: al rinnovo dalla CIE, presso le Asl, e attraverso l’App DigitalAIDO.  
Diversi consiglieri hanno posto domande agli auditi, suggerendo anche di coinvolgere maggiormente i Comuni attraverso l’Anci. Sono intervenuti: Silvio Magliano (Lista Cirio), Monica Canalis e Daniele Valle (Pd), Davide Zappalà e Silvia Raiteri (Fdi), Sarah Disabato (M5s).

comunicato stampa a.f.

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