Attualità - 03 ottobre 2025, 19:20

La Cappuccina si appresta a salutare i suoi frati: "Viviamo la festa di San Francesco con amarezza"

Ancora nessuna certezza sul futuro di Casa Letizia e del Treno dei Bimbi. Il convento probabilmente ospiterà religiosi non più in attività

La Cappuccina si appresta a vivere un fine settimana che segnerà la parola fine alla presenza dei frati nel quartiere. Una storia lunga settant’anni che si concluderà simbolicamente nel giorno di San Francesco, il 4 ottobre.

“Saluteremo padre Fausto nella messa delle 17.30 di sabato, parteciperemo alla celebrazione e poi lo saluteremo con tanta tristezza e molta amarezza” spiegano i parrocchiani, da sempre contrari alla decisione imposta dai padri provinciali dei Frati Cappuccini. Domenica, alla stessa ora, farà il suo ingresso nella parrocchia del quartiere don Vincenzo Barone, cui è stata affidata la guida dopo la partenza dei frati. Con don Barone saranno presenti altri religiosi dei paesi confinanti con Domodossola, il vescovo e, secondo le previsioni, anche i rappresentanti dei padri provinciali cappuccini di Novara.

“Siamo molto delusi dalla gestione di questi mesi” sottolineano i parrocchiani. “Ad oggi non abbiamo avuto un momento di confronto con don Vincenzo. Non c’è considerazione verso il quartiere, secondo noi. Basta pensare che, nei giorni scorsi, quando è stato annunciato che la Collegiata avrebbe chiuso per i lavori di restauro, la nostra chiesa non è stata minimamente presa in considerazione. Le messe sono state trasferite alla Madonna della Neve e al tendone dell’oratorio di via Montegrappa. Forse si sono dimenticati che ora hanno in gestione anche la nostra chiesa. Non sappiamo nemmeno gli orari delle messe domenicali e di quelle in settimana” continuano le rappresentanti dei parrocchiani, che nei mesi scorsi avevano anche promosso una raccolta firme.

Amarezza anche per il futuro delle opere volute da padre Michelangelo e costruite con il contributo dei volontari. “Il Treno dei Bimbi non si sa che fine farà. A Casa Letizia ora ci sono le donne ucraine gestite dal Ciss e, dal 31 dicembre 2025, cosa accadrà?” si chiedono i fedeli del quartiere.

L’asilo è stato concesso in comodato d’uso alla Fondazione Dignitatis Personae che, si vocifera nel quartiere, amplierà la propria attività anche nei locali sottostanti, dove un tempo si svolgevano il catechismo e le attività dell’oratorio. Bar, tabaccheria, uffici e teatro sono ora nella disponibilità della parrocchia domese di don Vincenzo, così come il convento. Proprio nel convento, a quanto pare, potrebbero essere accolti a breve religiosi non più in attività.

Redazione

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