Scuola - 07 ottobre 2025, 20:46

Scuola, approvato al Senato il ddl per il riconoscimento degli studenti ad alto potenziale cognitivo

Valditara: “La personalizzazione della didattica è la chiave per valorizzare i diversi talenti”

Scuola, approvato al Senato il ddl per il riconoscimento degli studenti ad alto potenziale cognitivo

È un giorno importante per la scuola italiana. Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge dedicato agli studenti ad alto potenziale cognitivo, un provvedimento che per la prima volta riconosce ufficialmente questa categoria di alunni e ne promuove la valorizzazione all’interno del sistema educativo nazionale. Il testo ora passerà alla Camera per la seconda lettura, ma l’approvazione segna già un passo decisivo verso una scuola più moderna e inclusiva, capace di guardare alle diversità come a una risorsa e non a un ostacolo.

Fino a oggi, chi possedeva un alto potenziale cognitivo in Italia era spesso invisibile. Mancava un quadro normativo di riferimento, e la scuola, priva di linee guida precise, faticava a riconoscere e a sostenere studenti che, pur mostrando capacità eccezionali, non sempre riuscivano a esprimersi pienamente in un sistema pensato per la media. Non è raro che questi ragazzi, annoiati o incompresi, abbiano sperimentato la frustrazione di sentirsi fuori posto.

Il disegno di legge appena approvato colma finalmente questo vuoto e allinea l’Italia alla raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1994, che invitava gli Stati membri a prendersi cura dei bambini e dei giovani con capacità intellettive superiori, garantendo loro percorsi di crescita e apprendimento personalizzati.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato con entusiasmo il voto del Senato, sottolineando il valore culturale e umano del provvedimento. “Con questo disegno di legge si compie un passo decisivo verso una scuola capace di valorizzare i diversi talenti dei giovani”, ha dichiarato. “Gli alunni ad alto potenziale cognitivo sono una risorsa straordinaria per il Paese, ma troppo spesso non vengono riconosciuti e sostenuti adeguatamente. Nessuno deve esser lasciato indietro, ma allo stesso tempo nessuno deve essere limitato rispetto al proprio potenziale. La personalizzazione della didattica è la chiave per permettere a ogni giovane di esprimersi al meglio.”

Le parole del ministro riassumono lo spirito del provvedimento, che introduce per la prima volta un quadro organico di misure pensate per garantire il diritto allo studio di questi studenti e favorire un’educazione su misura. Il testo prevede una delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi finalizzati alla personalizzazione dei percorsi formativi e alla definizione delle modalità di riconoscimento degli alunni ad alto potenziale. È prevista inoltre l’istituzione di un Comitato tecnico-scientifico congiunto tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Salute, incaricato di stabilire i criteri di identificazione e valutazione.

Un altro elemento centrale è la formazione dei docenti. Troppo spesso, infatti, i bambini e i ragazzi con alto potenziale non vengono riconosciuti: dietro a comportamenti di distrazione o disinteresse si celano, in realtà, esigenze di stimoli più complessi e di percorsi più sfidanti. Il piano triennale sperimentale previsto dal ddl punterà proprio su questo: formare insegnanti capaci di individuare precocemente gli studenti con talento e di accompagnarli nel loro percorso di crescita.

Il disegno di legge, dunque, non parla solo di una categoria di studenti, ma di un’idea più ampia di scuola. Una scuola che non uniforma, ma che riconosce le differenze; che non costringe, ma accompagna; che non misura tutti con lo stesso metro, ma cerca di offrire a ciascuno la possibilità di esprimere al meglio se stesso. È un passo verso un sistema educativo più flessibile, in grado di conciliare eccellenza e inclusione, equità e merito.

Esperienze simili sono già consolidate in altri Paesi europei, come la Finlandia o i Paesi Bassi, dove la personalizzazione della didattica è considerata una priorità. L’Italia, con questo ddl, si mette finalmente sulla stessa strada, adottando un approccio educativo che guarda alla diversità come a un valore da proteggere e coltivare.

Valorizzare il potenziale dei giovani significa anche investire sul futuro del Paese. Gli studenti di oggi sono gli innovatori, i ricercatori, gli artisti e i professionisti di domani. Offrire loro strumenti adeguati per crescere secondo i propri ritmi significa dare all’Italia una chance in più di essere competitiva, creativa e capace di costruire progresso.

L’approvazione del disegno di legge segna dunque un momento di svolta per la scuola italiana. Una scuola che non vuole più limitarsi a “insegnare”, ma che sceglie di ascoltare, di comprendere e di valorizzare. Come ha ricordato Valditara, “la personalizzazione della didattica è la chiave per valorizzare i diversi talenti”: un principio che, se attuato con convinzione, potrebbe finalmente trasformare la scuola in quello spazio aperto e stimolante che ogni studente merita.

Redazione

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