Domenica 19 ottobre, In una giornata uggiosa, a Goglio di Baceno si è svolta la commemorazione dei partigiani trucidati nel 1944. A commemorare i giovani caduti erano presenti il sindaco di Baceno Andrea Vicini, il sindaco di Pieve Vergonte Maria Grazia Medali, il sindaco di Vogogna Fausto Dotta, il senatore Enrico Borghi, un rappresentante dell’amministrazione comunale di Crevoladossola, il vicepresidente della Casa della Resistenza di Fondotoce Piero Beldì, il presidente dell’Anpi sezione di Borgomanero Emanuele Cerutti. Numerosi gli stendardi Anpi provenienti dalle diverse sezioni piemontesi e i labari portati dalla polizia locale dei vari comuni.
Era il 17 ottobre 1944 ed erano tutti giovanissimi i quattro partigiani uccisi: Giuseppe Faccioli, 32 anni, Gaudenzio Pratini, 29 anni, Giuseppe Conti, 22 anni, Giorgio Fossa, 17 anni. Erano arrivati a Goglio a piedi da Premosello e Cuzzago, cercavano di arrivare alla vicina Svizzera e la mulattiera per raggiungere l’Alpe Devero era impegnativa: salirono sulla funivia in ventitré. La cabina stentò a partire, era sovraccarica, si fermò, saltò il riduttore e il macchinista da Devero cercò di riportarla alla stazione di Goglio. Aprirono la botola dall’alto e alcuni partigiani, a 4 metri da terra, si buttarono nella boscaglia e riuscirono a salvarsi. I tedeschi erano arrivati a Goglio, si accorsero di loro e cominciarono a sparare contro la cabina.
Dai sindaci un invito a riflettere sul tempo che stiamo vivendo, alle diverse guerre in corso. Il sindaco Medali ha ricordato l’articolo 11 della Costituzione: un invito a “ripudiare la guerra come logica di vita, come comportamento, come messaggio, perché il riarmo non è la risposta”.
Venerdì 17 ottobre i ragazzi delle scuole di Baceno, con la consulenza del presidente dell’Anpi provinciale del Vco Franco Chiodi, hanno fatto visita al museo e al monumento dell’eccidio per non dimenticare il sacrificio di questi giovani.