“Ho sperato che questa vicenda si sgonfiasse da sola e che prevalessero buonsenso e misura. Poiché ciò non è accaduto, ritengo necessario chiedere sobrietà e rispetto”. Sono parole di Emanuele Vitale, assessore al bilancio, cultura, comunicazione e legalità del comune di Baveno e consigliere provinciale del Vco. Vitale si rivolge agli assessori regionali di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi sono intervenuti nella polemica relativa al “Diario amico”.
“Una giovane bavenese - sottolinea Vitale - ha scritto un racconto che, per qualità e sensibilità, è stato premiato e inserito nel “Diario Amico” da una commissione autorevole e indipendente. Vederlo trasformato in un “caso” nazionale, con richieste di ritiro e interventi istituzionali fino al Parlamento, lascia amarezza. Il racconto usa gli animali come metafora educativa, nella tradizione che va da Esopo ai grandi testi per l’infanzia. Tocca temi attuali — tutela degli animali e dell’ambiente e attenzione ai cambiamenti climatici — sui quali le nuove generazioni sono chiamate a confrontarsi. La storia usa simbolicamente gli animali delle nostre valli e critica gli allevamenti intensivi, che non caratterizzano la nostra realtà locale. Parla, tra le altre cose, di mucche che si lamentano di camminare troppo o lupi con la dieta vegetale. Questo racconto poteva essere un’occasione per momenti di confronto nelle scuole e riflessioni sui temi ambientali, ma anche sulle tradizioni locali e sull’economia della montagna. Si potevano approfondire la storia dei nostri pascoli e dei prodotti locali. Invece è stato tutto trasformato in una polemica ideologica, dipingendo come estremismo una favola scritta da una bambina”.
Prosegue l’assessore: “Nutro massimo rispetto per chi lavora nella nostra agricoltura e nei nostri allevamenti: non è il loro lavoro ad esser messo da me in discussione, ma la scelta degli assessori regionali di trasformare un racconto di una dodicenne in un caso politico. Visto che la vicepresidente Chiorino, insieme agli assessori Riboldi e Bongioanni, ha rivolto tanta attenzione al Vco, diano risposte sui temi che riguardano da vicino la nostra comunità, a partire da quello che farebbe davvero la differenza, senza slogan e senza contrapposizioni:
- Perché il Vco non può ottenere i canoni idrici al 100% come le altre province montane, risorsa che permetterebbe di sostenere davvero agricoltura, allevamento, ma anche turismo, scuole, viabilità e servizi alle famiglie? •
- Qual è il punto sul Distretto Turistico dei Laghi dopo i dietrofront e le contraddizioni degli ultimi anni? Quando sarà data centralità a un territorio secondo solo a Torino per presenze turistiche?
- Quali misure per sostenere la viabilità e i trasporti della provincia, oggi penalizzata dall’isolamento dovuto a cantieri e interruzioni che colpiscono turismo, imprese e residenti?
- La ciclopedonale Arona–Cannobio, promessa ai cittadini da Cirio, resta un miraggio e quanto fatto finora è dovuto soprattutto grazie all’impegno economico delle amministrazioni locali.
- Infine, si faccia chiarezza sulla sanità: la riapertura delle candidature per la sede del nuovo ospedale appare un ulteriore rinvio. Gli elementi per decidere ci sono; servono responsabilità e tempi certi”.
“In conclusione: una bambina ha scritto un racconto, libero e intelligente. Non è propaganda, non è un attacco a un settore produttivo, non è estremismo. È un esercizio di creatività e partecipazione - conclude Vitale -. Alcuni agricoltori e allevatori locali hanno espresso le loro preoccupazioni: è legittimo, ed è democrazia. Ma chi governa la regione dovrebbe occuparsi dei problemi e delle responsabilità affidate dai cittadini, anziché trasformare una storia per ragazzi in una caccia alle streghe”.





