Al teatro Ghione di Roma si è tenuta la premiazione della XXI edizione del concorso nazionale "Michele Mazzella per una drammaturgia giovane", in cui i professori domesi Silvana Pirazzi e Maurizio D'Andrea, docenti al liceo Bonaventura Cavalieri di Verbania, si sono piazzati al primo posto per la sezione "Docenti e operatori teatrali".
La sceneggiatura con la quale i domesi hanno vinto, messa in scena dalla regista Cinzia Cirillo, si intitola “Storie dimenticate stese al sole”. Il lavoro è stato giudicato dalla giuria toccante e profondo, con un invito da parte degli autori alla riflessione sulle varie forme di violenza, che in ogni tempo si esercitano sulle fasce più deboli della società, non ultima quella sulle donne giovani e socialmente non tutelate. In un periodo in cui tanto si discute di violenza di genere, ma spesso in modi ripetitivi secondo formule stereotipate, il lavoro è stato particolarmente apprezzato. Uno spettacolo quindi che poi, grazie all'intervento della regista Cinzia Cirillo. diventa capace di competere anche al di fuori del settore scolastico.
Lo spettacolo proprio per il tema trattato sarà proposto anche a Verbania il 26 novembre alle 9.30 a Villa Giulia, in forma ridotta. Si inserisce tra le iniziative della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L'incontro ha come titolo “Chiamarlo amore non si può: dalla consapevolezza al rispetto”. L'evento è organizzato dalla Questura del Verbano Cusio Ossola con la partecipazione del laboratorio teatrale del liceo Bonaventura Cavalieri di Verbania, del comitato pari opportunità dell'Ordine Forense di Verbania e del Centro Antiviolenza Vco.
“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento, che ci arriva per la seconda volta - dicono Pirazzi e D'Andrea -. Quest'anno abbiamo portato a Roma anche alcuni dei nostri piccoli attori, poiché la serata di premiazione è stata anche per loro l'occasione di conoscere altre esperienze simili alla nostra sul territorio nazionale. "Storie dimenticate stese al sole", messa in scena nell'ormai più che ventennale progetto di teatro al liceo Cavalieri di Verbania, narra le storie delle cosiddette ragazze perdute nell'Irlanda degli anni Venti, costrette a redimersi socialmente attraverso il lavoro semiservile in istituti di correzione, che spesso si rivelavano veri e propri luoghi di abuso. Da questi istituti non era facile uscire: qualcuna vi restava per sempre, talvolta anche per scelta obbligata, dato che la vita fuori non garantiva alcuna protezione”.
“Ci gratifica inoltre il fatto – dice Silvana Pirazzi - che la Questura abbia chiesto il nostro lavoro come contributo per una riflessione sulla violenza di genere. Sono state proprio Silvia Russomando e Roberta Toma, rispettivamente sostituto commissario e vicequestore della polizia di Stato, a richiedere la riduzione teatrale alla nostra regista che già conoscevano per altre collaborazioni a iniziative di forte impegno sociale”.





