La viabilità di Domodossola è tornata sotto i riflettori del Consiglio comunale, con un acceso dibattito tra l’amministrazione e il gruppo Impegno Civico per Domodossola. A sollevare la questione è stato il consigliere Marco Bossi, che ha messo in evidenza i disagi legati ai numerosi cantieri aperti in città, ai nuovi sensi di marcia e, soprattutto, alla chiusura del ponte ferroviario dell’88, da tempo considerata un nodo critico per chi entra e esce dal capoluogo ossolano.
Secondo Bossi, negli ultimi mesi il traffico cittadino è diventato un problema concreto: in alcune zone servono fino a quaranta minuti, complici i cantieri e la riorganizzazione della viabilità. Il consigliere ha anche sottolineato la difficoltà di accesso al centro storico dopo l’introduzione dei sensi unici e ha auspicato un ritorno alla consuetudine di inviare ai consiglieri tutti i comunicati istituzionali, così da garantire una maggiore informazione su cantieri e tavoli tecnici in corso.
L’assessore ai Lavori pubblici Franco Falciola ha replicato ricordando che le modifiche alla circolazione non miravano a decongestionare il traffico, ma a migliorare la sicurezza nelle intersezioni più sensibili e a rendere più agevole la fruizione del centro storico. "Domodossola resta una città compatta, facilmente percorribile a piedi", ha spiegato Falciola, sottolineando come le aree pedonali, come piazza Mercato, contribuiscano a creare un ambiente urbano più vivibile e favorevole al commercio. L’assessore ha poi chiarito che, ad oggi, non sono pervenute al protocollo segnalazioni formali di commercianti che colleghino direttamente il calo del fatturato al nuovo assetto della viabilità.
Quanto ai cantieri, Falciola ha tracciato un quadro dei lavori in corso e di quelli previsti fino al 2026, dai sottopassi agli interventi di riqualificazione di vie centrali. Per ogni intervento, ha assicurato, si cercherà di limitare le ripercussioni sulla circolazione e di gestire i cantieri in più fasi per ridurre i disagi.
Il nodo più delicato resta, tuttavia, il ponte dell’88. Falciola ha confermato che RFI ha predisposto un progetto di intervento, ma l’avvio dei lavori è subordinato al parere della Soprintendenza, atteso da circa quattro anni. L’obiettivo è realizzare i lavori intorno alla metà del 2026, in concomitanza con la sospensione della tratta internazionale del Sempione, ma l’assessore ha precisato che i tempi non possono essere considerati certi. Per accelerare la procedura, Comune e RFI hanno previsto un tavolo tecnico in Prefettura, con l’obiettivo di concordare tempi compatibili tra autorizzazioni e cantieri.
Il dibattito ha messo in luce un tema centrale per Domodossola: conciliare la riqualificazione urbana con la fruibilità della città da parte di cittadini, turisti e attività commerciali, in un contesto in cui cantieri pubblici, opere private e interventi di enti come RFI si intrecciano in un complesso equilibrio di tempi, priorità e sicurezza.






