Sarà presentato in prima mondiale lunedì 8 dicembre al Cinema Corso, nell’ambito del Festival "Le vibrazioni del cuore", L’Elide Ingannatrice, il nuovo film dell’artista ossolano Michele Scaciga. L’opera, realizzata con il patrocinio del Kiwanis International Club di Domodossola, è un cortometraggio di 20 minuti interpretato da Edoardo Claudio Olivieri, con musiche originali di Francesco Paolino e la collaborazione dell’assistente Vito Paolino. In programma una doppia proiezione: alle 16.00 (già tutto esaurito) e alle 17.00.
Girato tra le architetture rurali di Montecrestese e Baceno, il film porta sullo schermo un immaginario che attinge alle visioni letterarie di Borges e al linguaggio del metateatro. Al centro della storia, un attore decide di mettere in scena l’opera di un autore apocrifo, in un regno immaginario dove una giovane principessa vive una profonda crisi interiore fino a scoprire, nell’inganno, una via verso verità e giustizia.
Scaciga definisce la sua opera «una riflessione poetica sul rapporto tra verità e finzione», capace di esplorare come l’illusione possa far emergere nuove dimensioni del sapere e ampliare le possibilità creative.
"È principalmente un lavoro artistico – spiega Michele Scaciga – pertanto non cerca di illustrare una tesi o di sostenerla ma coglie trasversalmente tantissime suggestioni, si presta ad una lettura sul soggetto della verità come avrai letto, è una riflessione contemporanea sulle verità mediatiche poiché l'ingerenza dell'intelligenza artificiale sta già facendo sì ora, e lo farà ancora di più in futuro, che non ci sia certezza di verità in ciò che viene raccontato. È una riflessione sul ruolo dell'artista e su come egli appoggi le sue basi creative su sensazioni dell'esistente ma per creare realtà nuove, in maniera entusiastica, dando la possibilità al pubblico di frequentare un approccio intellettuale nei confronti di un'opera da creare. Tutto questo dà vita ad un'estetica curiosa, una commistione del ragionare analitico, artistico ed enciclopedico. Questo lavoro per me rappresenta anche una proposta di approccio vivace e creativo nel raccontare il nostro territorio".
Il film costruisce un ponte tra passato e invenzione artistica: in luoghi antichi carichi di memoria, un progetto teatrale evoca le gesta di una principessa perduta e di un autore immaginario. Mentre il potere si sgretola e la verità si confonde con la menzogna, L’Elide Ingannatrice intreccia realtà, finzione e inganno in un racconto che interroga il valore della parola e la fragilità della coscienza collettiva.
Tra atmosfere metafisiche, suggestioni allegoriche e improvvisi squarci di ironia, il film esplora il confine sottile tra teatro e vita, mostrando come ogni illusione possa farsi occasione di conoscenza e speculazione, alla ricerca di una verità più profonda.
La prima mondiale rappresenta così non solo il debutto di un nuovo lavoro cinematografico, ma anche un invito del regista a guardare il territorio, la memoria e l’immaginazione attraverso una prospettiva rinnovata e creativa.





