La carenza di personale alla Polizia di frontiera di Domodossola rischia di diventare un problema serio per la sicurezza del territorio. A lanciare l’allarme è il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), che attraverso la segreteria provinciale del Vco chiede un intervento urgente da parte delle istituzioni e degli organismi centrali.
L’organico attuale del settore conta infatti solo 38 operatori, un numero giudicato insufficiente per garantire i servizi di ordine pubblico, la vigilanza e la copertura delle ore d’ufficio in un’area strategica come quella ossolana, zona di confine e punto nevralgico per i flussi transfrontalieri.
A sottolineare la gravità della situazione è Angelo De Nicola, segretario provinciale del Sap, che parla di personale impegnato con “dedizione assoluta” ma costretto a operare in condizioni sempre più precarie. L’esiguo numero di agenti non consente infatti di sostenere adeguatamente i crescenti carichi di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e la repressione dei reati in ambito urbano.
Accanto alle attività operative, il personale è chiamato ogni anno a gestire migliaia di pratiche amministrative, tra rilascio di passaporti, permessi di soggiorno, porto d’armi e altre procedure che richiedono tempo, attenzione e risorse. Una mole di lavoro che rende sempre più complesso garantire risposte rapide ed efficaci alle esigenze di sicurezza quotidiane.
Da qui l’appello del Sap, rivolto non solo alla segreteria nazionale del sindacato, ma anche al mondo politico e istituzionale locale, affinché si faccia portavoce presso il Ministero e gli organismi competenti della reale necessità di un rafforzamento immediato dell’organico.
“È fondamentale – ribadisce De Nicola – che venga compresa l’importanza della sicurezza per il nostro territorio. Senza un adeguato incremento di personale diventa difficile affrontare in modo efficace le criticità che ogni giorno si presentano in una realtà di confine come quella di Domodossola”.





