Coldiretti Novara-Vco è stata protagonista della manifestazione organizzata da Coldiretti Piemonte sotto il grattacielo della Regione a Torino per dire “Forsa Piemunt – Date n’andi” nella giornata di lunedì 15 dicembre. Da tutta le province sono arrivati nel capoluogo oltre 7 mila agricoltori: una folta delegazione di 300 persone dei nostri territori ha partecipato al grande corteo. Tanti i cartelli che denunciano: “+atti concreti - selfie”, “non dobbiamo pagare il prezzo per tutti”, “non affossate l’agricoltura”, “intervenire subito per garantire un futuro al Piemonte”.
Difendere il territorio, il lavoro, il cibo del Piemonte: è ora che la Regione apra gli occhi e dia risposte concrete alle imprese perché il sistema agricolo non può più aspettare. E’ la denuncia di Coldiretti in occasione della mobilitazione “Forsa Piemunt- Date n’andi”, in piazza Piemonte a Torino, sotto il grattacielo della Regione, dove erano presenti, insieme all’intera giunta regionale, anche il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori. Nel corso della mobilitazione, importante il confronto con il governatore, Alberto Cirio, e con gli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, rispettivamente Paolo Bongioanni, salito poi sul palco, e Matteo Marnati, insieme ai direttori dei relativi settori, che si sono impegnati a portare avanti le istanze esposte da Coldiretti Piemonte.
“I nostri agricoltori difendono la biodiversità e le eccellenze del Piemonte, presidiano territori altrimenti disabitati, riducendo il rischio del dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici, producono cibo sano, sicuro e rigorosamente controllato dalle strette normative che vigono nel nostro Paese, ma per continuare a fare tutto ciò, garantendo oltretutto occupazione ed economia territoriale, è necessario che la Regione si impegni concretamente. Per questo abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura a 360 gradi - evidenziano Tofi e Salvadori -. A fronte anche dei cambiamenti climatici, serve una nuova linea di indirizzo politico e di programmazione che integri i fondi e distribuisca adeguatamente le risorse”.
Durante la mobilitazione è stato presentato uno specifico documento con 12 punti dettagliati che rappresentano le priorità per il comparto agricolo:
- Semplificazione amministrativa e lotta alla burocrazia che pesa sulle aziende
- Stop alla duplicazione dei controlli nelle aziende agricole: utilizzare il Registro unico e applicare la diffida prima della sanzione
- Sostegno al cibo locale e abolizione della regola dell’origine nel codice doganale per prodotti agroalimentari
- Filiere produttive: istituire un Fondo regionale per le filiere in crisi
- Assicurazioni agricole: risorse aggiuntive per le polizze agevolate
- Lavoro stagionale: tra carenza di manodopera e necessità di alloggi per i lavoratori stagionali
- Qualità dell’aria: le aziende zootecniche non sono nemiche dell’ambiente!
- Ambiente: Acqua e suolo
- Gestione irrigua: serve un piano regionale di invasi con pompaggio e investimenti nella subirrigazione
- Governo del suolo: stop pannelli selvaggi a terra!
- Contrasto alle fitopatie: rafforzare il Servizio fitosanitario regionale
- Fauna selvatica incontrollata e sistema venatorio: è tempo di fare scelte per l’equilibrio degli ecosistemi
- Politica Agricola Comune (Pac): servono più risorse e da spendere meglio!
- Politiche per la montagna e valorizzazione del “Prodotto di Montagna”
“La nostra mobilitazione prosegue fino a quando non avremo risultati concreti su tutto quanto è urgente per la nostra agricoltura e per la difesa del reddito delle nostre imprese – concludono il Presidente e il Direttore - La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità e, ancora più in questo momento di conflitti e guerre commerciali, va valorizzata poiché rappresenta un comparto strategico per la produzione di cibo”.









