Un appello a dire basta ai botti di Capodanno, per trasformare una notte di festa in un momento di rispetto e attenzione verso gli animali e le persone più fragili. A lanciarlo sono Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, esponenti del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che invitano il Piemonte a compiere “un passo di civiltà” su un tema che si ripresenta puntualmente ogni anno.
“Quella che dovrebbe essere una celebrazione di gioia e di nuovi inizi si trasforma troppo spesso in un incubo”, sottolineano. “I botti e i fuochi d’artificio provocano paura, stress e conseguenze anche gravi non solo per gli animali domestici e selvatici, ma anche per molte persone che soffrono di ipersensibilità ai rumori”.
Secondo il M5S, i disagi colpiscono in particolare bambini, anziani, persone nello spettro autistico o con disturbi d’ansia, per le quali la notte di San Silvestro può diventare un momento di forte sofferenza. “La tutela del benessere animale e delle persone più vulnerabili non può essere considerata un tema secondario”, ribadiscono gli esponenti pentastellati.
Il richiamo è anche al quadro normativo. “La tutela degli animali è oggi un principio riconosciuto dalla Costituzione e rappresenta un valore fondante della nostra azione politica”, spiegano Disabato, Unia e Coluccio. “È un principio che deve tradursi in scelte concrete, soprattutto in occasioni come il Capodanno, quando i rischi per la salute e la sicurezza si ripetono puntualmente”.
Nel documento viene inoltre ricordato il ruolo dei santuari, rifugi e centri di recupero per animali, recentemente inseriti nel Piano socio-sanitario regionale. “Si tratta di un riconoscimento importante, che sancisce il valore sociale di queste realtà, impegnate ogni giorno nella cura di animali in difficoltà e chiamate a un lavoro ancora più intenso proprio nei giorni segnati dai botti”, sottolineano dal M5S.
Secondo i consiglieri regionali, l’inserimento di queste strutture nel Piano rappresenta un impegno formale della Regione Piemonte, che ora deve essere seguito da decisioni coerenti e responsabili anche sul fronte della prevenzione dei disagi legati ai fuochi d’artificio.
L’appello finale è rivolto a tutta la cittadinanza. “Rinunciare ai botti non dovrebbe essere percepito come un’imposizione, ma come una scelta consapevole di rispetto e responsabilità sociale”, concludono Disabato, Unia e Coluccio. “Solo così il Capodanno potrà tornare a essere davvero una festa per tutte e tutti, senza lasciare dietro di sé paura e sofferenza”.





