C’è un problema nell’estate ossolana. O meglio c’è un problema sull’asse Crevoladossola-Varzo-Trasquera.
Dove l’estate rischia di restare senza feste campestri o appuntamenti ludici. Momenti che spesso sono anche l’unica linfa vitale per associazioni ed enti che hanno poche entrate finanziarie.
Sta succedendo a Crevoladossola, dove alcune ‘campestri’ - ma non solo queste - sono già saltate. La prima a rinunciare è stata la Pro Loco di Crevoladossola. Altre iniziative sono rimaste sulla carta e tra queste anche la festa finale delle scuole.
Le associazioni se ne sono lamentate con il Comune, alcune hanno anche minacciato di restituire i loro registri durante una riunione in municipio. A noi il sindaco, Giorgio Ferroni, non ha voluto fare dichiarazioni in merito. Ma Crevoladossola, con le aree di Caddo e con l’Oasi, è al momento la più colpita.
Il nodo sono le Zps, le zone a protezione speciali, che in Ossola abbondano e che, dopo aver creato problemi alle attività estrattive, ora rischiano di far svanire le attività delle associazioni. Nelle quali, secondo l’interpretazione di parte degli agenti del Corpo Forestale, ci sono limitazioni che vanno rispettate. Una rigidità che, da quanto ci risulta, corre oggi solo sull’asse Crevoladossola-Varzo-Trasquera.
Così, associazioni ed enti, per non rischiare multe, rinunciano alla feste.
Sappiamo di un incontro in Prefettura, di azioni di sindaci ma soluzioni non se ne vedono dacome si intuisce visto che nessuno ha reso noto l’esito di questi appuntamenti politico-amministrativi.
Ma se in queste aree ‘riservate’ ogni attività è limitata o vietata, allora perché molti Comuni, che pur sapevano delle Zps, hanno finanziato negli anni miglioramenti delle attrezzature per consentire lo svolgimenti di attrazioni e feste?