Domodossola - 07 ottobre 2025, 12:10

Un grazie ai frati e un augurio al nuovo parroco VIDEO

La comunità della Cappuccina ha salutato con affetto i Cappuccini, ricordando il cammino condiviso e i miracoli quotidiani di una comunità viva

Un grazie ai frati e un augurio al nuovo parroco VIDEO

Nel corso della cerimonia di saluto ai Frati Cappuccini e di benvenuto al nuovo parroco, una lettera letta a nome dei volontari e dei fedeli ha espresso gratitudine, memoria e speranza. Queste parole racchiudono il cuore della comunità: il legame profondo con chi ha fatto crescere la Cappuccina e la fiducia verso chi continuerà questo cammino di fede e servizio.

Lettera alla Comunità e ai Frati Cappuccini. 

Sono qui a rappresentare le molte persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla nascita e alla crescita della nostra Cappuccina: volontari, catechisti, cuochi, muratori e tanti altri che, insieme ai Frati, hanno reso possibile ciò che oggi siamo. Probabilmente non sono la persona più indicata per portare questo saluto, ma lo faccio con gratitudine, consapevole di essere tra coloro che hanno ricevuto tantissimo. Questi luoghi, questo ambiente, e ognuno dei frati che qui sono passati hanno avuto un ruolo nella mia formazione, soprattutto negli anni giovanili, offrendo occasioni di crescita non solo religiosa e cristiana, ma anche civile e sociale.

Hanno dato a molti di noi la possibilità di partecipare alle numerose iniziative che Padre Michelengelo, i suoi confratelli e i successori ideavano con entusiasmo. A loro va il nostro più sincero grazie. Della storia dei frati e delle opere che hanno realizzato alla Cappuccina si è già detto tanto. Radio, giornali e televisioni hanno raccontato quello che possiamo definire un vero miracolo: essere riusciti a costruire una comunità partendo da un piccolo lembo di terra fra le montagne, un garage usato per le Messe, una casa privata trasformata in asilo. Cosa può essere, se non un miracolo? Altri miracoli ne sono seguiti, e basta guardarsi attorno per vederli. Certo, le cose cambiano: cambiano la società, gli ideali, i punti di riferimento, e i risultati si vedono. Anche sulla questione dei frati che devono lasciare la nostra Cappuccina si è detto molto, e non serve aggiungere altro. 

Questa decisione ci lascia stupiti, addolorati e anche arrabbiati, ma proprio ieri abbiamo festeggiato San Francesco, e la sua parola “Pace e Bene” deve essere la nostra guida. Cari Frati, non ci resta che abbracciarvi idealmente e ringraziarvi per quanto avete fatto. Non serve elencare i vostri nomi, perché ciascuno di voi ha lasciato un segno. Vogliamo però ricordare con affetto gli ultimi che ci hanno salutato: Frate Leone e Frate Vincenzo, indimenticabili nella loro dedizione e umanità. Non vogliamo dirvi grazie, perché come ha detto Sua Eccellenza, non avete fatto ciò che avete fatto per essere ringraziati, ma perché credevate nella vostra missione. E siamo certi che continuerete a operare con la stessa dedizione, ovunque sarete.Noi vi abbiamo cercato, sostenuto e, nel nostro piccolo, affiancato. Speriamo che un piccolo miracolo possa ancora accadere, e che almeno una parte delle vostre opere resti viva qui, alla Cappuccina — come il Treno dei Bimbi, simbolo di gioia e di speranza. Al nuovo parroco vogliamo dare il nostro più sincero benvenuto e un augurio di buon lavoro.Il suo compito non sarà facile, ma se vorrà far crescere ancora la Cappuccina, sappia che i volontari sono qui, pronti a collaborare. A lui spetterà il compito, non semplice, di coinvolgerli. E infine, un ultimo saluto ai frati: ricordatevi di noi, perché con voi se ne va anche una parte di noi.

Redazione

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