“Il Presidente Cirio da mesi ribadisce che chi uscirà prima dalla crisi sanitaria ne uscirà meglio anche dal punto di vista economico… bene, oggi sappiamo che saremo gli ultimi della fila tra le regioni italiane insieme al Veneto nella seconda metà di settembre.
Lo scrivono nero su bianco autorevoli testate giornalistiche (come il Corriere della sera) che, forse, avranno più successo dei consiglieri di opposizione nel far riflettere il presidente e la giunta.
Da mesi denunciamo problemi nella campagna vaccinale e ancor prima nei metodi di tracciamento attraverso i tamponi e nella gestione del sistema sanitario. Dal Presidente e dai vari assessori coinvolti mai un’ammissione e un’apertura ad un confronto costruttivo che, probabilmente, avrebbe contribuito a migliorare la gestione delle diverse fasi della crisi.
Mi auguro che l’attenzione che da sempre Cirio rivolge alla sua comunicazione solleciti un cambio di marcia che permetta al Piemonte di recuperare posizioni. Si intervenga seriamente sul sistema di prenotazione troppo lento nel fissare gli appuntamenti per le prime dosi, come segnalano ancora tanti cittadini, ed estremamente rigido nella gestione delle date per le seconde dosi. Si superino le differenze di trattamento tra i diversi territori della nostra regione, solo oggi sono stati annunciati open day nel novarese ma nelle altre province tutto tace mentre a Torino tale modalità è già attiva: concentrare ogni sforzo sul capoluogo non significa fare il bene del Piemonte”.
Così il consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi in merito alla classifica nazionale relativa all'andamento della campagna vaccinale, che posiziona il Piemonte tra gli ultimi posti.