"Dopo un' assoluzione in primo grado grado perché il fatto non sussiste e una sentenza di appello annullata dalla Cassazione per me continua l'incubo della cosiddetta 'Rimborsopoli'. Ieri condanna in appello. Da innocente farò un nuovo ricorso in Cassazione". Lo scrive Roberto Cota, ex governatore del Piemonte, condannato il 14 dicembre a un anno e sette mesi per peculato nel processo di Appello bis.
"Mai forzato procedure di rimborso"
"Ribadisco di non aver mai dato indicazioni per forzare le procedure di rimborso, ancor meno per violare principi etici in cui credo e far rimborsare spese non dovute e mai mi sarei lamentato se alcune spese non fossero state inserite. Le mie indicazioni erano di segno assolutamente contrario rispetto alla commissione di un ipotetico reato di peculato, erano nel senso di far rimborsare esclusivamente spese dovute. Questa è la verità e questa è la realtà", ha aggiunto l'ex Presidente della Regione Piemonte, che ricorda di "non essere mai stato concentrato sul denaro".
"Gli errori relativi alla mia posizione sono stati scoperti ed evidenziati dal sottoscritto che ha disposto un controllo prima che arrivasse l'avviso di garanzia e la contabilità è stata integrata - ha concluso Cota - Gli errori ammontano ad un importo complessivo di meno di 2.000 euro ed io ho subito riversato un importo corrispondente se non superiore a 2.000 euro".
Chieste nove condanne tra due e cinque anni
Nove condanne a pene comprese fra i cinque e i due anni di carcere sono state chieste dal pm Francesco Caspani nel processo sulla Rimborsopoli bis degli ex consiglieri regionali del Piemonte. Il caso riguarda la legislatura 2006-2010. La pena più elevata è stata proposta per Riccardo Nicotra (del gruppo Socialisti e Liberali). Per Michele Giovine (Consumatori) il pm ha quantificato un aumento di 6 mesi della condanna, già definitiva, a 4 anni e mezzo di carcere inflitta per la Rimborsopoli della legislatura 2010-2014.
Il pubblico ministero ha chiesto 3 anni di carcere per Claudio Dutto (Lega) Oreste Rossi (Lega) e Luca Caramella (Forza Italia); due anni e tre mesi per Mariangela Cotto (Forza Italia) Francesco Guida (ex Udc poi Gruppo Libertà verso il Pdl) e Giovanni Pizzale (ex Idv poi Moderati per il Piemonte); due anni per Luca Robotti (Comunisti Italiani). Il processo riguarda l'uso improprio dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari.
Le accuse del pm Caspani
"La beneficenza fa onore - ha commentato il pm Caspani - ma bisogna farla con i soldi propri, non con quelli dell'ente". Le richieste di condanna sono state calcolate tenendo conto che numerosi degli episodi contestati sono caduti in prescrizione.