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Regione | 30 giugno 2021, 17:40

I sindacati: “Da esternalizzazione servizi elettricità, gas e acqua rischi altissimi”

Sciopero nazionale di un settore che in Piemonte coinvolge 10mila lavoratori: è allerta per l'occupazione, la sicurezza delle condizioni di lavoro e per la qualità delle prestazioni

I sindacati: “Da esternalizzazione servizi elettricità, gas e acqua rischi altissimi”

No all'esternalizzazione obbligatoria dei servizi di elettricità, gas, acqua e igiene ambientale”: è andata in scena questa mattina, davanti alla Prefettura di Torino in piazza Castello, la protesta di un settore che in Piemonte occupa oltre 10mila lavoratori.

La manifestazione, organizzata in occasione dello sciopero nazionale indetto da diversi sindacati tra cui Filctem-Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uil Tec, Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, ha avuto un'alta adesione.

Rischi per occupazione, qualità e sicurezza

La richiesta è quella di modificare al più presto l'articolo 177 del Codice degli Appalti: “La norma - ha spiegato il segretario provinciale di Filctem-Cgil Massimiliano Moscaprevede l'obbligo di esternalizzare tramite gara almeno l'80% delle attività: in questo modo i lavoratori sarebbero a rischio licenziamento perché senza tutele e senza garanzia di essere ricollocati. Un settore nevralgico, gestito con grande capacità di investimento da imprese come Enel, rischierebbe inoltre di essere spezzettato in mille aziendine non strutturate per sostenere la sfida, con un aumento dei costi unito a una conseguente diminuzione della qualità del servizio e della sicurezza sul lavoro”.

L'articolo in questione, approvato ma mai applicato grazie a una proroga in procinto di scadere, entrerebbe in vigore a breve: “Alcune tra le più importanti aziende italiane come Enel, Iren e Italgas – ha invece commentato il segretario regionale di Femca Cisl Gianni Rossettiverrebbero distrutte perché sarebbe impossibile ricollocare i lavoratori in imprese più piccole con sufficienti garanzie retributive e occupazionali. Sarebbe altrettanto impossibile, oltre che un'autentica follia, sostituire 140mila tecnici specializzati con nuovi operatori non in grado di gestire gas in pressione o cavi dell'alta tensione”.

Coinvolto anche il settore dell'igiene ambientale

Ad essere coinvolto è anche il settore dell'igiene ambientale: “Stiamo parlando di impianti come quelli per il riciclaggio dei rifiuti - ha dichiarato il coordinatore regionale Fit Cisl Tiziano Scarcellosono anni che ci stiamo impegnando per sviluppare società multi-utility in grado di fare economia di scala e con capacità imprenditoriali tali da garantire qualità, tutele e sicurezza. Destrutturando il servizio con piccoli appalti si mette a rischio tutto”.

Lo spezzatino - ha aggiunto Mimmo Montaldo di Fp Cgil – è una vera e propria mancanza di rispetto verso chi, durante la pandemia, ha dato il massimo lavorando al 100% per garantire servizi essenziali agli italiani”.








Redazione Torino

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