Fa notizia la decisione di Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia, di bloccare la autorizzazioni per il fotovoltaico nella sua regione. Decisione alquanto sorprendente. Dice: ‘’Dobbiamo valutare l’utile d’impresa con l’utile sociale e col danno ambientale. E poi l’energia non resta in Sicilia’’.
Come riempirsi la bocca di transizione ecologica e poi fare l’opposto.
Se l’Ossola avesse fatto altrettanto nel Novecento oggi l’Italia starebbe meno bene. Invece la valle, che di bellezze non ha nulla da invidiare ad altre zone italiane, non s’era opposta alla costruzione delle grandi dighe nel suo territorio. Dighe impattanti, è vero, ma che non hanno mai tolto nulla al turismo. E semmai sono più pericolose di una serie di pannelli fotovoltaici poiché gli ossolani hanno sulla loro testa milioni di metri cubi di acqua.
Ma soprattutto l’Ossola ha aiutato l’Italia in quel momento storico, con una consistente produzione di energia elettrica che serviva e serve tuttora all’Italia. Non si è posta allora il problema ‘’utile di esercizio – utile sociale’’ né del problema se l’energia resti qui o va altro altrove.
E’ vero, allora Enel aveva garantito un buon numero di posti di lavoro. Che però negli anni sono calati di molto.
Guardare al proprio orticello come fa Schifani e non al bene comune, etichetta il conservatorismo di parte della classe politica italiana, che già non brilla per capacità.
ps: l’Ossola non gode di aiuti speciali come la Regione autonoma siciliana e non ha agevolazioni sul costo dell'energia che produce in gran quantità.....