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Economia | 08 agosto 2023, 12:00

Meno disoccupazione in Piemonte e Lombardia grazie ai frontalieri

Il fenomeno dei lavoratori che varcano quotidianamente il confine aiuta le zone vicine alla Svizzera

Meno disoccupazione in Piemonte e Lombardia grazie ai frontalieri

‘’I frontalieri abbassano la disoccupazione dei loro Paesi di origine’’. Lo scrive Swissinfo, il servizio online della Società svizzera di radiotelevisione (SSR).

La ricerca spiega che ‘’il frontalierato aiuta le undici Grandi Regioni europee limitrofe alla Svizzera a contenere il tasso di disoccupazione. Nel 2022 questi tassi erano infatti più contenuti rispetto alle rispettive medie nazionali e talvolta inferiori a quelli delle regioni svizzere confinanti: è il caso della Lombardia’’.

Tutto è frutto della dinamicità del mercato del lavoro proprio nelle regioni di frontiera. Il riferimento è alla zone di confine come il Baden-Württemberg in Germania, la Lombardia e il Piemonte in Italia e il Rodano-Alpi in Francia.

I dati dell’Ufficio federale di statistica (UST), relativi all’offerta di lavoro in Svizzera e nelle regioni limitrofe, vede in queste ultime un tasso di disoccupazione più basso. ‘’In generale, secondo l’UST, con 373.000 frontalieri stranieri occupati nella Confederazione, l'impatto positivo del mercato del lavoro svizzero su queste regioni di frontiera è evidente’’ rimarca UST. Che spiega come ‘’inversamente, in diverse regioni svizzere che si confrontano con i lavoratori frontalieri, come nella grande regione del Lemano (6,9%) e in Ticino (6,5%), la disoccupazione è decisamente superiore alle media elvetica (4,3%)’’.

In Svizzera lavoravano lo scorso anno 373.000 frontalieri, mentre i residenti in Svizzera che esercitavano un'attività professionale fuori dal Paese erano solo 29.000 e quasi un terzo è occupato in Liechtenstein.

Renato Balducci

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