La pioggia non ha impedito ad una cinquantina di persone di partecipare all'inaugurazione del nuovo percorso a Cosasca chiamato “Ripar andar per argini”. Un itinerario di interesse non solo escursionistico ma anche utile per conoscere la storia locale realizzato dall'associazione culturale Navasco e dall'associazione Insieme per Cosasca con la collaborazione del comune di Trontano.
A presentarlo la presidente dell'associazione culturale Navasco Daniela Borri con lei Ferruccio Sbaffi sempre della Navasco che è stato l'ideatore del percorso e Gianluca Guglielmetti, presidente dell'associazione insieme per Cosasca. La Navasco ha curato le ricerche storiche e il recupero delle foto d'epoca riprodotte nelle cinque bacheche che si trovano lungo il percorso. Insieme per Cosasca si è occupata del disboscamento, dello sfalcio del sentiero sugli argini e alla preparazione delle bacheche. Il comune ha sovvenzionato la stampa dei cartelli.
“Ci auguriamo di continuare la collaborazione - ha detto Daniela Borri - e che questo sia il primo passo per il recupero di tutti gli argini di golena. Questo è l'esempio quando c'è la collaborazione tra le associazioni e l'amministrazione comunale si possono realizzare belle cose”.
Lungo il tragitto si trovano pannelli rievocativi della vita quotidiana legata alla Toce e ai suoi affluenti provvidenziali per il funzionamento dei mulini, per irrigare i campi, per pescare e lavare i panni ma anche temuti per le periodiche inondazioni. Negli anni settanta del novecento il sistema di arginatura della Toce è stato rinforzato con nuove opere di contenimento delle acque e i vecchi argini dalla frazione Croppo a Quarata sono diventati argini di golena, perdendo la loro funzione primaria, ma rivestendo ancora un importante compito di difesa nelle alluvioni.
Il percorso ad anello di circa 3 chilometri, partendo dal rio Robano raggiunge il rio Ogliana, in frazione Quarata e prosegue contro montagna fino al punto di partenza. Lungo il tregitto si trovano anche la cappella di Santa Marta costruita tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV e la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Artigiano. Il percorso era stato pensato da Ferruccio Sbaffi con l'idea della partecipazione ad un progetto sulla sentieristica del Gal che, per problemi burocratici non si è concretizzato.
Il progetto iniziale prevedeva la partenza dal Croppo fino a Beura Cardezza. “Beura – ha detto Ferruccio Sbaffi - l'ha realizzato in parte con il percorso di Tolomeo. Questi argini sono un vero patrimonio artistico e culturale siamo riusciti a realizzarlo dopo averne parlato con Gianluca Guglielmetti che si è subito trovato concorde, in quanto era un'idea venuta anche a loro”.
Sul percorso è stato realizzato anche un libretto il cui ricavato va alle alle associazioni e sarà finalizzato alla realizzazione di altri progetti per il territorio. Annualmente saranno poi previsti dalle due associazioni degli eventi lungo il Ripar. Importante per la ricerca storica sono stati anche i documenti e le foto di Rinaldo Rondoni. Dopo il percorso l'aperitivo e il pranzo allietato dall'associazione Fisarmonicisti ossolani.