Il conteggio annuale della popolazione di camoscio si è svolto dal 28 al 30 ottobre all’alpe Devero e il 5 e 6 novembre all’alpe Veglia. In entrambi i casi i conteggi si sono svolti con condizioni che non hanno favorito l'osservabilità degli animali: temperature miti che fino a pochi anni fa sarebbero state del tutto anomale e totale assenza di neve fino oltre 2800 metri. Con queste condizioni i camosci del Veglia-Devero sono generalmente dispersi in piccoli gruppi, a quote molto elevate e in settori difficili da controllare. Questo si traduce in una sottostima del numero di animali che negli anni sono stati visti.
Sono stati censiti 98 camosci: il numero più basso osservato dal 1993, quando è iniziato il monitoraggio della popolazione. La popolazione di camoscio del Veglia-Devero sta mostrando una tendenza negativa da almeno 20 anni, e quindi si trova da tempo a bassa densità. Il risultato di quest’anno è almeno in parte imputabile, oltre che alle condizioni ambientali che hanno verosimilmente ridotto la contattabilità degli animali, anche ad una scarsa presenza di capretti. Il successo riproduttivo è stato infatti solamente di 3,5 piccoli ogni 10 femmine, quando in media è di 6,5 piccoli per femmina. In assoluto il più basso osservato in 32 anni di censimenti.