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Territorio | 21 giugno 2021, 15:28

Il Comitato Salvaguardia Allevatori VCO replica a “ Convivere coi lupi”

“L’unico modo di poter ‘abbassare il livello di conflitto coi lupi’ sarebbe quello di tenerli lontani dai paesi e dagli animali domestici”

Il Comitato Salvaguardia Allevatori VCO replica a “ Convivere coi lupi”

Nell’articolo apparso su Ossolanews il 16 c.m. con il titolo: “Convivere coi lupi: il VCO partecipa al progetto che coinvolge quattro nazioni”, si trovano diverse imprecisioni e notizie false!

Come abbiamo notato è stato corretto - dopo la nostra segnalazione - che Michele Ottino sarebbe il direttore del Parco nazionale del Gran Paradiso, lo è stato fino al 2017...

La sua dichiarazione che “i pastori hanno via via perso l’abitudine a convivere con i lupi “ non coincide con la storia: i lupi sono stati sempre un problema, non si è mai convissuto con loro...anzi, venivano visti come un animale nocivo, da sempre conosciuto come predatore di bestiame, ma poi addirittura dimostratosi anche come animale antropofago (predatori di esseri umani, soprattutto bambini e donne). Per esempio solo in Italia del Nord sono stati registrati dal 1801-1825 112 attacchi agli uomini con 77 morti e non dimentichiamo che ogni anno vengono uccisi esseri umani dai lupi ( list of wolf attacks, en.m.wikipedia.org).

E da sempre c’è stata la difesa attiva, unico rimedio che riesce a tenere i lupi a bada e istruirli a rimanere schivi e temere l’uomo....ora a noi è negato qualsiasi sistema di difesa attiva, addirittura ci sono persone come Luca Giunti che dichiarano: “ lanciare un sasso contro un lupo è reato “ . Egli sostiene che dobbiamo stare a veder sbranare i nostri animali sbattendo le mani per spaventare il predatore...le sue dichiarazioni ci lasciano spesso perplessi, come anche la storia del senso antipredatorio che le mucche piemontesi hanno conservato e che le pecore lo hanno perso... caro sig. Giunti quando mai lo hanno avuto?

Scriviamo questo, sapendo -e lo sanno tutti -che l’unico modo di poter “ abbassare il livello di conflitto coi lupi “ sarebbe quello di tenere i lupi lontani dai paesi e dagli animali domestici: cani, gatti, capre, pecore, cavalli, bovini, asini ... non importa chi sia a farlo... per favore, smettiamola di parlare di convivenza, LifeWolfAlps stesso non usa più questa parola rendendosi conto che ci sono pochi al mondo che vorrebbero convivere con un assassino omologato...

Tornando all’articolo, si riferisce che: “sono stati messi a disposizione per il progetto LifeWolfAlp quasi 5 milioni di euro grazie a fondi europei per attivare forme di prevenzione e tra queste in primis le recinzioni elettrificate per la protezione del bestiame e i cani da guardiania per difendere le greggi dalle aggressioni”. In primis: Questa cifra di 5 millioni di Euro è in palese contraddizione con il piano di spesa del progetto LifeWolfAlps e con la sua definizione di un progetto dell’ ambiente, non di agricoltura e per quello non sono previste somme x un risarcimento danni o il pagamento di un aiuto pastore che ricopre le ore di lavoro in più causa lupi (come è previsto in Francia), o altri interventi rivolti direttamente ai pastori e allevatori ( spiegato a noi al 26.6 a Villadossola dalla Project Manager Francesca Marucco , alla quale viene invece dato un bel stipendio di 232.000 € per i 5 anni del progetto). Per le Aree protette dell’Ossola -fra l’altro l’unico partner rimasta di LifeWolfAlps sul territorio- c’è il preventivo di spesa di 24.828 € per una voce che comprende: WPIU: damage inspections, preventive methods, moderation, wolf control, conflict mitigation in hot spot areas. [Squadre di emergenza per la prevenzione dei lupi: ispezioni dei danni, metodi preventivi, moderazione, controllo dei lupi, mitigazione dei conflitti nelle aree calde]. Queste voci, non comprendono solo le spese per la prevenzione ma, come chiaramente indicato, anche per la rilevazione dei danni, il controllo del lupo (in Italia non previsto!!) e la “mitigazione del conflitto” (forse gli psicologi che vanno a consolare gli allevatori come apparso sulla stampa). Essa ammonta comunque a solo al 17% del budget (19% se si considera l’addestramento delle squadre).

Se passiamo al budget del progetto nel suo insieme, la voce aggregata, in cui sono comprese le spese per la prevenzione, risulta di 1, 935 milioni su 11,940 milioni di euro, ovvero il 16% del totale. Anche aggiungendo le spese per la formazione delle squadre di prevenzione e emergenza si sommerebbero altri 636.000 € (22% del totale). In ogni caso le spese di prevenzione vera e propria sono solo una parte di questa quota. Per le attrezzature vengono previsti 223.000 €. Ammesso e non concesso, crediamo proprio di no, che tutti quei soldi siano spesi in reti non è comunque giustificabile l’affermazione che la fornitura di reti rappresenti una misura “in primis” di prevenzione. L’informazione fornita risulta quindi fortemente distorsiva rispetto alla realtà, inducendo il lettore a ritenere che il progetto LifeWolfAlps rappresenti una forma di aiuto agli allevatori che si vedrebbero beneficiari di interventi per cifre consistenti quando ciò non corrisponde al vero.

Teniamo a precisare che non siamo li unici a dichiarare che le reti elettrificate nei nostri territori spesso non si possono usare, in più i cani di guardiania non sono cani facilmente da gestire e spesso si creano conflitti con i frequentatori della montagna che si vogliono muovere liberalmente sul territorio montano - idem anche i nostri animali che sono abituati di pascolare liberamente in alte quota scegliendo il cibo migliore.

Finora non è mai stato trovato un lupo avvelenato sul territorio della provincia.

Per quanto riguarda la cifra di 12 lupi sul territorio VCO, si riferisce come giustamente scritto alla data del 30 aprile dell’ anno scorso, questi 12 lupi sono stati geneticamente campionati con un DNA. Attenzione: qualsiasi lupo sul nostro territorio che per cause varie non è stato campionato geneticamente non risulta esistente nelle statistiche, anche se è stato visto o fotografato.

Presenti attualmente sul territorio VCO sono più lupi, ci sono avvistamenti in qualsiasi valle, unica differenza che non tutte le valli hanno branchi... Da 18 anni chiediamo di almeno avvisare i sindaci, quando viene rilevata la loro presenza su un territorio comunale, ma non viene fatto! Ancora più grave, se si pensa, che nell’ articolo stesso viene scritto “Oggi il lupo, basta leggere le cronache locali, crea problemi anche alla sicurezza degli esseri umani..

C.S.

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