Il Consiglio regionale ha approvato il DdL 144 che abroga la legge 9 del 2016 e introduce una nuova normativa sul gioco lecito in Piemonte.
“Questa è la vittoria dei lavoratori onesti – ha ricordato nel suo intervento conclusivo il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni -, quelli che abbiamo incontrato nelle piazze, di cui abbiamo raccontato le storie sui nostri canali social. Uomini e donne con un’occupazione lecita, non lavoratori di serie B come qualcuno vorrebbe descriverli. Uomini e donne di un comparto legale, e noi sappiamo che dove la legalità non c’è questo vuoto viene riempito dall’illegale. Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a modificare la legge 9 del 2016, un provvedimento che semplicemente non ha funzionato. E ce lo dicono i dati dell’Ires: nei Serd, i ludopatici erano 1.012 nel 2012 e sono diventati 1.184 nel 2018. Dove sono i risultati? Noi, invece, per la prima volta useremo quei milioni di euro che la passata maggioranza non ha mai utilizzato per la prevenzione del gioco patologico e per creare tanti momenti di educazione per i nostri cittadini e i nostri giovani. Il resto è solo retorica, è mistificazione: la verità è che quando il centrodestra governa i risultati li porta a casa, con pragmatismo. Mentre alla sinistra, che sul gioco lecito ha fatto una battaglia contro i lavoratori, altro non resta che il Ddl Zan. Questa è soprattutto una vittoria della democrazia perché, nonostante un regolamento evidentemente obsoleto e violentato da centinaia di migliaia di emendamenti che tutto sono tranne che democratici, abbiamo portato a casa il provvedimento. Grazie quindi ai colleghi di Forza Italia per la loro lealtà di coalizione. E grazie alla Lega, una forza determinata che è maggioranza in Piemonte, nelle piazze e in quest’aula”.
“L’abrogazione della Legge 9 del 2016 – aggiunge poi il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Andrea Cerutti - è un grande risultato in difesa di un’industria, quella del gioco legale, ingiustamente penalizzata negli ultimi anni. Dal punto di vista economico e sociale, il nuovo testo approvato oggi tutela tutti quei lavoratori onesti che hanno costruito il proprio futuro investendo in un’occupazione lecita. Il provvedimento, inoltre, prevede più fondi per contrastare la ludopatia ed è, quindi, in grado di offrire maggiori strumenti a sostegno dei soggetti che soffrono di questa grave patologia”.
“Ha prevalso il buonsenso – commenta Andrea Cane, vicepresidente della commissione Sanità, su cui ricade anche la tematica delle ludopatie - l’assurda legge regionale precedente ha colpito l’intero comparto del gioco lecito lasciando imprenditori e lavoratori sul lastrico e offrendo al mondo del sommerso e delle scommesse clandestine l’opportunità di attirare nelle sue spire i patologici. Una vergogna cui la maggioranza a trazione leghista ha messo fine. Per mesi siamo stati al fianco dei lavoratori e dei cittadini contro le ipocrisie delle sinistre e di opposizioni che in Consiglio credevano di continuare a comandare anche dopo aver perso le elezioni regionali: in questo concetto penso sia contenuta una significativa sintesi dell'attuale legislatura, condizionata da continui e pretestuosi ricatti ostruzionistici che ritardano sistematicamente il lavoro che vorremmo portare avanti per i piemontesi che ci hanno votato due anni fa”.
“Per due anni, sin dall’inizio del mio mandato - aggiunge Claudio Leone, presidente leghista della commissione Commercio del Consiglio regionale e primo firmatario della proposta di legge sul gioco lecito e il contrasto alla ludopatia – ho lavorato a fianco di imprenditori e operatori del gioco lecito e del relativo indotto. Conosco le loro storie, i loro volti, con loro ho condiviso attese e progettato soluzioni per dare una risposta concreta al vero problema del gioco, la dipendenza. Ho sempre voluto credere nel settore anche perché riconosciuto dallo Stato, legale e controllato in ogni sua parte. L’alcolismo non si combatte chiudendo i bar, il fumo uccide, ma abbiamo i Monopoli di Stato e certo non trattiamo i tabaccai come dei killer. Il proibizionismo cieco fa danni, la lungimiranza della nostra legge è quella di affrontare un problema dandogli un nome che è dipendenza. Una malattia che non si combatte chiudendo attività commerciali ma usando questa rete per intercettare i patologici, limitarli subito e curarli adeguatamente”.