Un’altra estate è passata e di lavori sulla statale ''33' della valle Divedro neppure l’ombra. Per i turisti del Centro e Nord Europa che ogni anno vengono in Italia è un brutto biglietto da visita: si trovano ad affrontare una strada del Sempione che non è mai stata migliorata o messa in totale sicurezza.
Non si muove nulla al di là delle parole e i lavori restano un miraggio. Una conferma dell’italica lunghezza burocratica a cui ci hanno abituati lo Stato e gli enti che dovrebbero garantire la sicurezza sulla strade. La ‘’33’’, la porta di accesso all’Italia.
A Paglino non c’è più il posto di confine: arretrato a Iselle dopo che un’alluvione, Anni Ottanta, aveva rischiato di porta via la caserma. Sono passati decenni ed è rimasta l’antiestetica tettoia che sta deteriorandosi e che rappresenta un biglietto da visita inaccettabile. Prima o poi qualche pezzo della tettoia si straccherà e forse allora qualcuno interverrà. Il sindaco di Trasquera, anni fa, aveva chiesto un intervento: il Demanio ha risposto che essendo stato declassato il posto di confine non si poteva spendere soldi per demolire la tettoia.
Poche centinaia di metri dopo c’è la casa dell’Anas, da anni transennata perché pericolante. Il rischio è che anche qui cada qualcosa visto che anche l’impalcatura in ferro che la sostiene è ormai arrugginita.
Poco più a valle la galleria di Paglino, una delle opere che non finiscono mai. Anas non interviene: il progetto è fermo e il prolungamento della galleria resta in miraggio da ormai 10-11 anni.
Infine la galleria di Pontemaglio, che nel 2007 era stata classificata tra le più pericolose d’Euopa. Sono passati 14 anni e lil tunnel non è ancora stato oggetto di interventi.