Il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni è intervenuto martedì nel corso della discussione generale sulla proposta di legge 125 “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia” presentata dal collega di partito Valter Marin.
“Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per un provvedimento così importante - ha esordito il capogruppo del Carroccio -, che va a semplificare una materia tanto complessa quel è l’urbanistica. E il merito va innanzitutto al nostro consigliere Marin, oltre che all’assessore Fabio Carosso e a tutti i tecnici che hanno partecipato ai tavoli di lavoro propedeutici a questa PdL. Oggi abbiamo un’economia, quella dei privati, che viaggia a tutta velocità ma che deve purtroppo fare i conti con un’amministrazione pubblica sempre troppo lenta. E se i piemontesi ci hanno dato fiducia è proprio per ridurre questo gap”.
“Questo è il momento giusto - ha rimarcato il presidente Preioni -, perché nonostante il Covid viviamo una congiuntura favorevole, anche grazie ai fondi del Pnrr e alle opportunità offerte dai bonus, al netto dei soliti furbetti che hanno rubato e che ora devono essere bastonati. I ladri vanno messi in galera, i soldi indebitamente percepiti vanno recuperati, ma il tessuto economico fatto di aziende sane e di lavoratori onesti va incentivato. Anche attraverso una norma come la PdL 125, che oltre a semplificare rivede alcune scelte del passato, come quelle di un piano paesaggistico che il 99% del Comuni non ha potuto applicare, innanzitutto per il costo dell’aggiornamento dei piani regolatori. Con questa riforma, invece, gli enti pubblici potranno utilizzare una variante semplificata. Perché la buona politica non può permettere che in un piccolo Paese di montagna come il mio ci vogliano 15 anni per rivedere le norme urbanistiche”.
“Attenzione però - ha avvertito il capogruppo leghista -, semplificare non significa poter fare tutto quello che si vuole. Noi vogliamo evitare le speculazioni e anzi auspichiamo sempre maggiori controlli. Quando si parla di riuso o di rigenerazione, soprattutto in aree marginali che oggi sono diventate una grandissima risorsa turistica, significa poter recuperare dimore costruite centinaia di anni fa, certamente non con i criteri del 2022. E finalmente una normativa prende atto di questo, permettendo di rivitalizzare il patrimonio storico del Piemonte e di offrire nuove possibilità di sviluppo per la nostra edilizia”.