C’è attesa anche a livello locale per la presentazione, giovedì 28 aprile, dalle 10 in avanti, presso la sala Ilaria Alpi a Roma, del XVIII rapporto dell'associazione Antigone sulle condizioni di detenzione dei carcerati che interessa 100 istituti di pena italiani visitati nel 2021 e tra questi pure quello di Verbania (nella foto). Evento dal titolo 'Il carcere visto da dentro' che, va detto per chi fosse interessato, potrà essere seguito anche on-line sul sito dell’associazione. Nel corso della presentazione alla stampa Antigone si soffermerà sul lavoro di monitoraggio capillare, dal Sud al Nord del paese, dalle carceri più grandi a quelle più piccole, svolto per offrire il quadro della situazione del sistema penitenziario italiano, delle sue problematiche e delle riforme necessarie.
Il rapporto, come di consueto, conterrà al suo interno numeri, dati, statistiche, approfondimenti e storie. Per quanto riguarda la casa circondariale di via Castelli 8 a Pallanza, l’ultima visita è stata effettuata lo scorso 10 marzo ed ha evidenziato molti aspetti positivi, insieme ad alcune criticità. C’è una direttrice finalmente a tempo pieno, dopo anni di sostituti in missione da altri istituti, e ci sono una quindicina di detenuti in più di quelli previsti: dai 53 della capienza regolamentare, ai 68 di quella attuale.
In linea generale, così si legge, il carcere di Verbania è composto da una struttura di inizio ‘900 ma in buono stato, da sempre però caratterizzato dalla mancanza di spazi che, di fatto, limita la possibilità di svolgere attività formative e ricreative. Le celle appaiono piccole per ospitare 3 persone, tutte sono dotate di docce interne, col riscaldamento che è sempre funzionante. La carenza di spazi, evidenzia il report di Antigone, non solo limita di molto le attività, ma non permette nemmeno la separazione tra giovani e adulti, così come tra persone imputate e quanti scontano una condanna definitiva. In tempo di pandemia, tra gli aspetti positivi si segnala che le mascherine chirurgiche vengono consegnate periodicamente a tutti i detenuti; va, infine, segnalata la presenza di varie associazioni di volontariato locali che si danno da fare per affiancare i carcerati nel loro percorso.