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Digitale | 30 novembre 2022, 09:00

Studiare in Val d’Ossola e combattere la fuga di cervelli

Studiare in Val d’Ossola e combattere la fuga di cervelli

Il fenomeno della fuga dei cervelli, dilagante nel nostro Paese, interessa non soltanto i giovani delle Regioni meridionali ma anche il Nord. Tra le regioni settentrionali, vi è il Piemonte e, in particolare, l'area della Val d'Ossola che si trova nella situazione di dover mettere a punto strategie valide per frenare il fenomeno migratorio, mediante un'offerta di istruzione e occupazione in loco, attrattiva e concreta. 

Formarsi nel proprio territorio: quali prospettive?

I giovani della Val d'Ossola, proprio come la maggior parte dei giovani italiani, devono far fronte alla difficoltà di diventare indipendenti da un punto di vista economico e formarsi una famiglia a causa della mancanza di prospettive concrete nel proprio territorio. 

Uno dei principali motivi per cui i giovani tendono a fuggire da realtà così piccole e spesso collinari e montuose è la necessità di spostarsi per studiare in città più grandi e più servite o di lavorare in realtà più strutturate. 

La necessità di far sì che essi possano costruirsi percorsi di vita autonomi, ma senza allontanarsi dalle proprie abitazioni, implica l'attivazione di percorsi di formazione e, successivamente, di occupabilità, in grado di essere fruiti in maniera innovativa. Grazie a siti come Atenei Online è possibile trovare il corso di laurea più adatto a ciascuno studente, alle migliori condizioni economiche, facendo riferimento alle opportunità offerte dalle migliori Università telematiche italiane. 

La migrazione per motivi di studio, infatti, è in continua crescita a livello globale ma non sempre è dettata dalla volontà di vivere e studiare altrove, quanto piuttosto dall'impossibilità di coniugare l'amore per il proprio territorio con un'offerta formativa qualificante. 

Più lavoro in campo digital

Se la formazione è fruibile in modalità a distanza, permettendo di conseguire lauree o titoli riconosciuti a tutti gli effetti, lo step successivo è rappresentato dall'ingresso nel mondo del lavoro. 

A tal proposito la Regione Piemonte propone degli incentivi in favore di coloro che si stabiliscono in aree montuose e ricche di bellezze naturali, come il bando da 10 milioni di euro che, lo scorso anno, ha consentito a coloro che volessero acquistare o recuperare un immobile in un comune montano, di ricevere contributi fino a 40.000 euro. Una volta stabilita in questi piccoli centri la propria residenza si potrà pensare di impegnarsi in professioni digitali richiestissime e che rappresentano un'evoluzione necessaria e sempre più al passo con i tempi: è il caso dell'ingegnere robotico, dell'esperto in cyber security, del data scientist o del copywriter. 

Se verranno attuati tutti i correttivi necessari ad arginare la fuga dei cervelli e si implementeranno strategie e iniziative di orientamento valide, si assisterà, senz'altro, a un ripopolamento della Val d'Ossola e di tante aree del Piemonte e d'Italia che stanno andando incontro a un depauperamento del capitale umano, che ne rappresenta il senso di identità e di appartenenza. 

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