Nel corso del 2023 il valore delle esportazioni dell’Alto Piemonte, area costituita dalle quattro province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola, si è attestato sopra i 12,3 miliardi di euro, registrando un modesto aumento del +0,3% rispetto al 2022.
Il dato deriva da dinamiche diverse tra le specializzazioni produttive: in particolare il tessile abbigliamento (che rappresenta ben il 29,2% dell’export totale del quadrante) ha registrato un aumento del +11,6%, pur con una perdita di slancio nella seconda parte dell’anno. Anche l’industria alimentare (che nel complesso copre il 10,6% della quota dell’export) ha visto un aumento del +7,7% del valore delle esportazioni. Al contrario altri settori rappresentativi della vocazione industriale del territorio hanno riscontrato delle difficoltà. La produzione di macchinari, in particolare, (che incide sul 20,8% dell’export totale) ha registrato un arresto nel trend di crescita (-0,5%), mentre il comparto chimico (quasi il 14% del valore globale delle esportazioni) ha evidenziato una marcata contrazione, pari al -12,1%.
Le differenze settoriali si riflettono anche a livello territoriale: la provincia di Vercelli, che in valori assoluti incide per il 25,8% sulle esportazioni di quadrante, ha evidenziato l’incremento più significativo, con un aumento pari al +8,2% rispetto allo scorso anno, il secondo miglior risultato a livello regionale dopo Torino. La provincia di Biella, che copre una quota del 16,8% dell’export dell’area, ha registrato un aumento pari al +2%, influenzato dalla buona tenuta del comparto tessuti sui mercati internazionali. La provincia di Novara, che esprime il 50,8% del valore delle esportazioni del Piemonte Orientale, ha visto una diminuzione del -2,2%, che discende dalle dinamiche deboli dei settori Il Verbano-Cusio-Ossola è la provincia che registra una netta diminuzione percentuale, pari al -11,0% rispetto allo stesso periodo del 2022, a fronte di un peso sull’export del quadrante del 6,6%, con l’industria dei metalli in calo del -23,5% principali, come la chimica e i macchinari, non compensate dai risultati positivi del tessile-abbigliamento e, in misura minore, dell’alimentare.
Allargando lo sguardo al contesto regionale e nazionale, il dato complessivo dell’Alto Piemonte, pari a +0,3%, appare molto al di sotto della media totale piemontese (+7,3%), sostenuta dalla forte tenuta del settore autoveicoli torinese, mentre risulta sostanzialmente allineata a quella italiana (+0,0%). Le vendite all’estero delle quattro province rappresentano nel complesso il 19,3% del totale delle esportazioni piemontesi. Si precisa che i dati sull’export, compresi quelli regionali e nazionali, sono stati oggetto di una revisione da parte dell’Istat in data 10 aprile, modificando quelli precedentemente diffusi dall’Istituto nello scorso mese di marzo. In particolare, si segnala la revisione sul dato globale del Piemonte aggiornata, dal +9,1% al +7,3% in termini di aumento del valore delle esportazioni.
Guardando ai principali mercati di sbocco Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali, con alcune importanti differenze a livello locale.
“Nel 2023 i risultati delle esportazioni registrano risultati piuttosto differenti nei territori che compongono il quadrante”, commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. “Lo scorso anno è stato un periodo complesso per il commercio internazionale, con una variazione annua positiva in valore, ma in lieve calo in volume per l’export piemontese. A livello generale ci troviamo di fronte a fattori sfidanti, a partire da un contesto geopolitico poco favorevole per gli scambi, a causa anche dei conflitti internazionali, a cui si sono aggiunti le criticità nei transiti sul Canale di Suez e il calo delle vendite per alcuni comparti verso la Germania, che prosegue nella propria fase di debolezza economica. L’approccio verso i mercati esteri richiede sempre più consapevolezza e capacità strategica, per questo l’Ente camerale sostiene la crescita delle nostre imprese aderendo al progetto TOAsia Export Training Piemonte, un percorso di formazione gratuita con consulenza personalizzata rivolto a imprenditori ed export manager al quale è possibile candidarsi fino al 3 maggio”.
Per quanto riguarda la provincia del Vco, nel corso del 2023, il valore delle esportazioni provinciali registra un calo del -11% rispetto al 2022. Guardando ai comparti di maggiore importanza, in termini di valori assoluti, quello dei metalli di base e prodotti in metallo (che rappresenta quasi il 27% dell’export provinciale) evidenzia il calo più significativo con una contrazione del -23,5%. Anche l’industria della gomma-plastica vede un dato al ribasso, pari al -17,6%. In calo, sebbene in misura meno pesante, la chimica (-5,7%), mentre la lieve crescita dei macchinari (+3%) rappresenta il solo dato positivo tra i settori più rappresentativi in relazione al valore dell’export.
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea assorbe il 60,4%delle vendite all’estero, registrando un deciso calo (-16,4%) rispetto al 2022. La quota dell’export extra-UE si attesta al 39,6%, registrando una lieve contrazione (-1,4%). La Germania, causa la forte contrazione delle esportazioni pari al -23,1%, perde il ruolo di principale mercato di sbocco a scapito della vicina Svizzera, che registra comunque un calo del -3,5%.