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Attualità | 06 settembre 2024, 08:00

''La Polizia provinciale ha il diritto di sollevare verifiche giuridiche su normative che deve applicare''

La discussione è sull’uso di visori e termici, argomento sul quale è nata una polemica nel mondo della caccia

''La Polizia provinciale ha il diritto di sollevare verifiche giuridiche su normative che deve applicare''

‘’Il comandante della Polizia provinciale è diventato capo espiatorio da parte dei cacciatori. Non si riconosce la facoltà al responsabile della Polizia provinciale di sollevare verifiche giuridiche su normative che loro debbono applicare’’ dice un cacciatore della valle Antigorio, che preferisce non esporsi ma ache interviene nella discussione sull’uso degli ‘’accessori’’, in questo caso visori e termici, argomento sul quale è nata una polemica nel mondo della caccia.

Il responsabile della Polizia Riccardo Maccagno, che avevano sentito alcuni giorni fa, oggi non vuole aggiunge altro. ‘’Ho espresso i miei dubbi con le note scritte’’ dice. Ma ribadisce che occorrerebbe fare chiarezza sulla possibilità di utilizzo di termici e visori. 

Sull’uso di visori e termici  Maccagno ha sollecitato più volte il settore caccia della Regione affinché chiarisca meglio le regole sul loro uso.

Un chiarimento necessario soprattutto per la sicurezza, argomento che preme molto al comandante della polizia provinciale.

Il nodo era che la Direzione gestione fauna selvatica della Regione, in una sua risposta, aveva sottolineato che l’impiego di puntamenti ottici per la visione e il puntamento notturno, quali visori e termici, era stata da ‘’codesta struttura, impropriamente estesa a tutti gli strumenti accessori che il detentore abbia aggiunti all’arma per renderla funzionalmente più idonea alla attività di caccia’’.

Intanto alcuni comparti caccia  hanno deciso di tutelarsi chiedendo una consulenza legale. La riposta è stata che ''ci sono difficoltà intepretative riguardo l'uso di visori  notturni, termici, intensifiocatori di luce e similari, per i quali l'utilizzo sarebbe confinato, esclusivamente, al contenimento della specie cinghiale  secondo le norme in vigore''. Anche se i comitati di gestione hanno evidenziato che ''ogni azione che dovesse essere intentata contro i cacciatori per le evidentemente infondate ragioni di cui sopra, troveranno la ferma opposizione''.

Renato Balducci

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