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Territorio | 07 ottobre 2024, 08:20

Completato il censimento di pernici bianche e fagiani di monte nelle aree protette dell'Ossola

Durante l'estate sono stati osservati in tutto 216 esemplari, con un successo riproduttivo inferiore alla media

Completato il censimento di pernici bianche e fagiani di monte nelle aree protette dell'Ossola

Anche durante l’estate appena trascorsa l’ente di gestione delle aree protette dell’Ossola ha effettuato i monitoraggi estivi delle popolazioni di pernice bianca e fagiano di monte. Questi conteggi, che vengono effettuati con l’ausilio di cani da ferma, hanno come obiettivo principale la stima del successo riproduttivo e nel caso del fagiano di monte forniscono anche indicazioni sulla struttura sociale della popolazione.

Si tratta di attività molto impegnative, che nel caso del fagiano di monte interessano buona parte dell’area idonea alla specie dell’alpe Veglia e dell’alpe Devero, e il settore in sinistra orografica della val Troncone in alta valle Antrona. I conteggi di pernice bianca vengono invece effettuati in due aree campione all’alpe Devero e in val Troncone. Durante il mese di agosto i conteggi hanno visto il coinvolgimento di 4 dipendenti dell’ente e 24 volontari (21 di questi cacciatori con i rispettivi cani da ferma) per 10 giornate.

Durante i conteggi sono state osservate 9 pernici bianche e 207 fagiani di monte. La grande differenza nei numeri delle due specie è dovuta principalmente alla estensione dell’area monitorata, molto maggiore per il fagiano di monte.

Per entrambe le specie il successo riproduttivo è risultato nel complesso inferiore alla media, con 1 giovane per adulto nella pernice bianca e a 1,9 giovani per femmina adulta nel caso del fagiano di monte. Il motivo va ricercato nelle condizioni climatiche che hanno caratterizzato la primavera-estate 2024.

Il successo riproduttivo è un parametro fondamentale da monitorare nel tempo perché può fornire informazioni sui fattori che possono influenzare la dinamica di popolazione delle specie studiate. La serie storica di cui dispone l’ente, che copre un arco di tempo di 29 anni, indica come, nonostante l’ampia variabilità annuale di questo parametro, la sua tendenza nel tempo sia stabile.

Comunicato Stampa - l.b.

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