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Politica | 30 aprile 2025, 06:06

Domo, Marco Bossi rimosso dalla presidenza del consiglio. Le minoranze: “Decisione politica, non supportata da fatti”

Con 11 voti favorevoli la maggioranza gli revoca la carica. L’opposizione contesta la legittimità e la fondatezza dell’atto: “Manca ogni base concreta”

Domo, Marco Bossi rimosso dalla presidenza del consiglio. Le minoranze: “Decisione politica, non supportata da fatti”

Marco Bossi non è più il presidente del Consiglio comunale di Domodossola. A decretarne la revoca è stato il voto favorevole compatto del gruppo “Lucio Pizzi sindaco”, che ha fatto passare la mozione con 11 voti. Contrari Simone Racco, ex capogruppo di maggioranza oggi all’opposizione, e Angelo Tandurella di Fratelli d’Italia. Hanno abbandonato l’aula in segno di protesta i rappresentanti del Partito Democratico, della Lega e lo stesso Bossi.

Il presidente uscente ha giustificato la sua assenza al momento del voto con un gesto di rispetto verso l’Istituzione: “Non sono obbligato ad astenermi, ma per evitare strumentalizzazioni e per tutelare l’imparzialità del procedimento, preferisco uscire dall’aula”. Bossi ha anche annunciato l’intenzione di ricorrere nelle sedi competenti per tutelare la funzione presidenziale e garantire la correttezza delle dinamiche istituzionali.

A motivare la richiesta di revoca è stato il capogruppo di maggioranza Maurizio Oioli, che ha citato la partecipazione di Bossi alle commissioni consiliari in rappresentanza del suo nuovo gruppo, ritenendola incompatibile con il ruolo di garante super partes dell’assemblea.

Ma proprio su questo punto si è concentrato l’intervento del consigliere Angelo Tandurella, che ha difeso la piena legittimità del comportamento di Bossi e ha messo in dubbio la fondatezza dell’intero provvedimento. “Il presidente del Consiglio mantiene comunque lo status di consigliere comunale e, come tale, ha diritto e dovere di far parte delle commissioni, come previsto dal nostro regolamento”, ha dichiarato. “Né lo Statuto comunale né il TUEL stabiliscono alcuna incompatibilità tra i due ruoli”.

Tandurella ha anche ricordato che Bossi, pur formalmente designato nelle commissioni, non ha mai preso parte attiva ai lavori, smentendo di fatto qualsiasi accusa di mancata neutralità. “La mozione si basa su impressioni, non su fatti concreti, gravi o documentati. La revoca è un atto straordinario, non può poggiare su valutazioni soggettive o percezioni politiche”, ha affermato con fermezza.

Il consigliere di Fratelli d’Italia ha poi sottolineato come anche in passato, quando Bossi apparteneva alla lista del sindaco, nessuno avesse sollevato dubbi sulla sua imparzialità: “Il vero problema non è l’appartenenza politica, ma l’esercizio corretto della funzione. Se davvero riteniamo inadeguato l’attuale impianto normativo, lavoriamo insieme a una revisione dello Statuto. Ma non si può agire caso per caso, colpendo singoli consiglieri”.

Il sindaco Lucio Pizzi, intervenendo sull'argomento, ha sottolineato come come “la richiesta di sospensione dall'ordine del giorno della mozione, fatta da Tandurella sia priva di ogni fondamento giuridico”. Ha poi continuato: “E' una mozione chiara e circostanziata, il presidente è parte attiva del dibattito politico. Di strano c'è solo che Tandurella difenda a spada tratta il presidente del consiglio forse perchè in sostanza è organico al suo gruppo”

Toni duri anche da Simone Racco, che ha parlato di “decisione esclusivamente politica”, esprimendo delusione per l’atteggiamento di alcuni ex colleghi di maggioranza: “Bossi non ha mai preso parte alle commissioni, accusarlo di parzialità è come condannare qualcuno prima che commetta un reato”.

Il consigliere del Pd Ettore Ventrella si è detto “deluso del clima che si sta creando, è avvilente pensare di andare avanti 2 anni così, non stiamo facendo gli interessi dei cittadini. Politicamente si può sostenere che Bossi non debba fare il presidente del consiglio, e se ha avuto imparzialità è stata a favore vostro. Se aveste voluto veramente un presidente super partes, all'inizio del mandato si sarebbe potuto discutere”. Ventrella ha sottolineato anche come il Comune sia in una situazione consigliare squilibrata, “va rivisto lo statuto”

 

Il Consiglio comunale sarà ora chiamato a eleggere un nuovo presidente nella prossima seduta. Intanto, la vicenda lascia strascichi politici importanti e un clima di crescente tensione all’interno dell’assise domese.

Redazione

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