NurSind Piemonte, con una nota, sottolinea la necessità di accelerare la vaccinazione anti Covid delle persone più fragili: "Gli infermieri sono risorsa principale e indispensabile per le vaccinazioni di massa e in particolare per rispondere a quella prioritaria rivolta agli ultraottantenni e alle fragilità presenti sul territorio piemontese che necessitano di risposte veloci e tempestive per ridurre con urgenza la fatalità della malattia e i ricoveri".
"Se con il vaccino astrazeneca che non necessità di logistiche e conservazione particolari poteva essere sufficiente l’utilizzo dei medici di medicina generale cosi come per i vaccini anti influenzali, con gli altri prodotti, come pfizer e moderna, cosi non può essere. Giusto che la cittadinanza over ottanta si rivolga al proprio medico di base per la stesura anamnestica e l’indicazione al vaccino cosi come è auspicabile che lo stesso medico lo segnali alle asl con tutte le indicazioni necessarie, dal recapito, alle condizioni cliniche, all’ autosufficienza o meno, caricandolo su una piattaforma", sottolinea il sindacato infermieristico.
"A questo punto, le aziende dovranno provvedere a prenotare e per quanto riguarda invece la somministrazione, mettere in campo un piano di azione territoriale con un potenziamento della risorsa infermieristica che può agire anche a domicilio laddove fosse necessario. Per questo motivo le aziende, ancora poche lo hanno fatto, devono, nella maniera più assoluta, provvedere ad arruolare tutti gli infermieri, oltre 600 in Piemonte, previsti dal decreto rilancio per l’istituzione dell’infermiere di famiglia o di comunità che possono essere trovati nelle graduatorie del bando di 36 mesi del 05 dicembre scorso".
"Gli infermieri vaccineranno gli anziani che hanno difficoltà di deambulazione a domicilio, iniziando cosi un percorso di potenziamento della rete territoriale futura attraverso la figura dell’infermiere di famiglia e/o di comunità che sarà determinante per il futuro piano di riorganizzazione territoriale che regione e aziende dovranno predisporre per la mappatura e il monitoraggio degli over 65 sul territorio, dando finalmente quelle risposte ai bisogni di salute e socio assistenziale di cui i cittadini hanno bisogno", sottolinea NurSind.
"E’ inoltre necessario che ogni azienda preveda la disponibilità degli infermieri nei punti vaccinali indicati che possano operare al di fuori dell’orario di lavoro in prestazione aggiuntiva cosi come previsto dalla legge di bilancio. Bene sino ad oggi la campagna vaccinale che il Piemonte sta portando avanti rispetto alle dosi ricevute ma adesso bisogna accelerare e trovare soluzioni rapide e appropriate per coloro che ne hanno più necessità a partire dagli over 80 a scendere, ne più breve tempo possibile", conclude la nota del sindacato infermieristico.