‘’Ad oggi nel Verbano Cusio Ossola siamo a poco meno di 10 mila vaccinazioni. Di questi 5 mila hanno già ricevuto anche la seconda dose’’. Chi parla è Massimo Nobili, responsabile dell’ufficio stampa dell’Asl del Verbano Cusio Ossola. ‘’Per quanto riguarda gli over 80 ne sono già stati vaccinati quasi un migliaio, 500 tra i componenti delle forze dell’ordine e quasi 1500 tra il personale scolastico’’ aggiunge. Per gli over 80 viene usato il vaccino Pfizer e Moderna, per le forze dell’ordine e personale scuola usiamo Astra Zenica, secondo in indicazione date.
In provincia le vaccinazioni avvengono nei tre centri maggiori: Domodossola (ospedale e sede di via Scapaccino), Verbania (ospedale e Sant’Anna) e Omegna (Dipartimento di prevenzione a Crusinallo). Da sabato s’inizia a vaccinare anche a Cannobio (casa della salute).
L’Asl è in attesa di attivare un punto a Premosello e potenziare quello di Omegna con altri spazi ex Arpa ma anche di aprire, risolti alcuni problemi, uno spazio ad Intra (ex sede banca Intesa), e prossimamente l'apertura a Crevoladossola alla casa della salute e un punto nella sede territoriale Asl di Santa Maria Maggiore. Inoltre l’Asl sta cercando a Domodossola altri spazi da mettere a disposizione per le vaccinazioni.
‘’Ad oggi - aggiunge Nobili - non ci registriamo problemi nella consegna di vaccini ma ne registriamo nel creare le equipe vaccinali, poiché da sabato al 7 marzo abbiamo previsto almeno 7 mila vaccini. Ma ci servono delle equipe composte da medici e infermieri. Stiamo cercando di formare altre equipe. Abbiamo per fortuna la disponibilità di medici oggi in pensione o che lavorano in altre realtà. Stiamo utilizzando nostri medici ospedalieri che hanno dato la loro disponibilità soprattutto il sabato e la domenica ma qualche problema c’è in settimana perché i nostri medici e dipendenti sono già impegnati nel loro lavoro. Va detto che la casa della salute di Cannobio sarà gestita completamente da medici di medicina generale e infermieri che fanno riferimento alla Fondazione che si sono organizzati in modo autonomo. Occorre gestire un aumento della pandemia, una maggior pressione nei ricoveri ospedalieri e la campagna vaccinale.