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Sanità | 03 aprile 2021, 19:00

L'appello di Stefano, studente domese affetto da sclerosi multipla: "Più attenzione sui tempi delle vaccinazioni ai soggetti fragili" VIDEO

"In questa campagna è mancata la comunicazione, con informazioni più chiare i cittadini avrebbero più facilità e saprebbero cosa fare"

L'appello di Stefano, studente domese affetto da sclerosi multipla: "Più attenzione sui tempi delle vaccinazioni ai soggetti fragili" VIDEO

Stefano Cassani, giovane studente domese affetto da sclerosi multipla, lancia un appello su Facebook per sensibilizzare le istituzioni sanitarie ad una problematica relativa alla vaccinazione delle persone fragili.

Lo studente ossolano si è trovato nella situazione di dover fare il vaccino entro la prima metà di aprile poiché deve sottoporsi ad una terapia che non può essere somministrata a breve distanza dal vaccino; questo comporta lo slittamento della sua terapia oppure del vaccino, per il quale sarebbe necessario attendere almeno sino a settembre.

Lo scopo del mio video – ci racconta Stefano – è di porre l’attenzione su una categoria di persone che hanno delle tempistiche ristrette, portando il mio caso come esempio. Io ho delle tempistiche da rispettare per la mia terapia, ed ora al San Raffaele di Milano, dove sono in cura, dicono che dopo il vaccino bisognerebbe  aspettare due o tre mesi prima di fare l’infusione, il che comporta che se non riuscissi a fare la prima dose vaccinale anti Covid ora e la seconda tra due settimane  dovrei rimandare l'infusione della mia terapia. L’idea del San Raffaele è di fare l’infusione regolarmente ed aspettare settembre od ottobre per il vaccino”.

Stefano trova ci sia un po’ di confusione nella gestione di questa specifica problematica; infatti neppure con la dottoressa che lo segue sono riusciti a trovare una soluzione chiara: “Ci sono pazienti che non sanno neanche a chi rivolgersi; parlando con la mia dottoressa neanche lei sapeva come aiutarmi. È necessario – sottolinea Cassani – avere qualcuno che metta in evidenza queste problematiche. Ora l’Asl è partita con la vaccinazione dei pazienti fragili e dovrebbe averli scaglionati per patologia secondo il livello di rischio. Una cosa mancata è la comunicazione: se fossero state messe da qualche parte le informazioni inerenti a come avvengono e procedono queste vaccinazioni sarebbe più facile per i cittadini sapere cosa fare”.

Il giovane studente domese conclude con un suggerimento: “Punterei tantissimo su un prospetto digitale: avessimo avuto delle schede tecniche digitali, automaticamente si sarebbero potute creare delle liste senza che le persone dovessero fare tutte queste pratiche burocratiche per cercare di avere la vaccinazione, con un modello informatico che sa le tempistiche di ciò che devo fare a livello sanitario: nel 2021 sarebbe necessario avere dei supporti del genere”.

Nell’attesa che le cose si chiariscano, il consiglio alle persone che si trovano in situazioni simili a quelle di Stefano per le più svariate patologie, è di interpellare i propri medici curanti e le associazioni che si occupano di supportare i pazienti fragili nelle diverse patologie. 

Fabio Nedrotti

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