"Sul sito della Regione Piemonte campeggia un interessante documento approvato dalla Giunta Regionale, che definisce le Linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte nei prossimi 10 anni e prevede investimenti per 27 miliardi di euro. Nel documento, 1200 progetti che verranno presentati al Premier Draghi, nella speranza che vengano approvati e quindi finanziati con le cifre destinate al Piemonte del cosiddetto Recovery Fund. Una opportunità imperdibile. Forse, ma sicuramente non per la sanità. Alla sanità, dei 27 miliardi in ballo, sono destinati 160 milioni di euro. Lo 0.6% del totale. A livello nazionale, il Ministero aveva richiesto per la sanità 68 miliardi di euro, poi ne sono stati approvati 19, cifra considerata insufficiente ma comunque 14 volte in più di quanto previsto in Piemonte", attacca la Dott.ssa Chiara Rivetti della Segreteria Regionale Anaao Assomed.
"In fondo, il Piemonte ha dimostrato di essere una Regione con una sanità ben finanziata, organizzata e ha retto con onore alla prova della pandemia Covid: in Piemonte, viene ricoverato in ospedale il 13.6% dei positivi al Covid, più del doppio della media italiana. Escludendo Bolzano, siamo la Regione peggiore d’Italia. Anche se consideriamo i decessi nel periodo febbraio-maggio 2020, confrontati con la media 2015-2019, siamo di nuovo tra le primissime regioni d'Italia, con un aumento del 33.3% della mortalità. Quindi: più morti, più ricoveri. Siamo bravi, è giusto non investire nella sanità. I dati sono dalla nostra parte! ", prosegue il sindacato regionale dei medici.
"La maggior parte degli ospedali in Piemonte sono vetusti. Le Case della Salute non sono mai realmente partite. Le diseguaglianze di salute peggiorano sempre di più. E’ necessaria una idea di sanità. E’ necessario investire nella sanità. Non servono iniziative populiste, che apparentemente sembrano confrontarsi con gli Enti locali ed invece affossano i territori. La maggior parte di questi progetti sarà bocciata a livello nazionale. E il Piemonte, giocando allo scaricabarile di responsabilità, continuerà a non proporre un piano reale per migliorare l'offerta sanitaria dei suoi cittadini", conclude Anaao Assomed.