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Sanità | 15 luglio 2021, 14:50

Punto nascite, Gallo (Sos Ossola): “Un parto al Dea e uno nel piazzale dell'ospedale: aspettiamo i morti?”

“L’Ossola è area periferica e montana e i tempi di accesso alle strutture sono molto più complessi e impegnativi, serve almeno un decentramento dell’organico del Castelli al San Biagio”

Punto nascite, Gallo (Sos Ossola): “Un parto al Dea e uno nel piazzale dell'ospedale: aspettiamo i morti?”

Pochi giorni fa abbiamo assistito alla nascita di due bimbi al San Biagio di Domodossola: uno al DEA (pronto soccorso) e un secondo nel piazzale antistante all’ospedale.

Il significato di tali due magnifici ma fortunati eventi ci dice che è insufficiente avere un’equipe per garantire l’emergenza quando è noto che i parti siano eseguiti al Castelli di Verbania nonostante tutto che ne consegue.

Alcune dichiarazioni su tale tema da parte dell’ASL sono leggere e per alcuni aspetti non veritiere e che sfiorano l’irresponsabilità.

Tra l’altro occorre rilevare che la struttura di Verbania, rispetto ai dati, é molto sovradimensionata per scelta soprattutto del primario mentre e quella di Domodossola è ridotta all’osso. L’area materno infantile e particolarmente l’ostetricia ginecologia dovrebbe essere articolata sui due plessi ospedalieri e non "iperconcentrata" a Verbania. L’Ossola è area periferica e montana e i tempi di accesso alle strutture sono molto più complessi e impegnativi come percorsi e relativi tempi pertanto occorre se non un’inversione delle funzioni che sarebbe più adeguata alla situazione, almeno un decentramento dell’organico al San Biagio con un supporto come realizzato in un recente passato per il punto nascite.

Si sappia che tra le emergenze più urgenti da affrontare c’è l’infausto evento dello stacco di placenta che ha bisogno di un intervento urgentissimo e qualificato per salvare la vita del nascituro e della partoriente.

La specificità e le peculiarità della provincia del Verbano, Cusio e Ossola, impone un’organizzazione sanitaria, seppur collegata in “alto” con i secondi livelli per garantire la qualità e in basso per garantire gli accessi con un adeguato decentramento, che vede la funzione di tutti e tre gli ospedali e due DEA funzionanti al San Biagio e al Castelli.

I DEA, com’è noto, devono avere, tra gli altri, un supporto delle tre aree principali: Medicina, Chirurgie e Materno Infantile.

Mi permetto di invitare i sindaci ossolani e non solo, a intervenire determinati e uniti su tali problematiche.

Bernardino Gallo

Presidente gruppo FB SOS Ossola Cusio Verbano già presidente USSL 56

Ossola


Comunicato Stampa

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