C'è sempre la bandiera del Piemonte in mezzo alla telenovela della sanità. Nel 2002 Michele Marinello, Lega, presidente del consiglio comunale domese, ritirò la bandiera dal balcone del municipio per protestare contro la chiusura dei reparti di pediatria e ostetricia a Domodossola. Ora Lucio Pizzi, sindaco di centrodestra della città, invita i colleghi a non partecipare alla cerimonia che si in settimana vede i sindaci convocati per ritirare il ‘drapò’, la bandiera regionale a Stresa. Cerimonia prevista da una Regione dello stesso colore politico dell’amministrazione domese.
Gesti simbolici di un malcontento diffuso che si concentra sulla sanità ma che è anche sintomo di una politica ballerina, poco concreta e scarsamente lungimirante. Con politici schiavi di facebook e twitter e partiti dediti ai comunicati stampa - che a volte dicono poco o nulla - che inondano le redazioni dei media.
La sanità è la punta dell'iceberg da sempre. Non è ovviamente bastato concedere i canoni idrici per ridurre il distacco che resta tra periferia e Torino. Ci aggiungiamo la chiusura della polizia stradale, i mancati disalvei, lo stato delle nostre strade e così via. Solo 3 anni fa venne fatto il referendum per passare alla Lombardia. Non ebbe successo, ma non ha fatto calare le distanza tra Torino e VCO.
Troppi pensano basti eleggere qualche rappresentante in Regione per godere di attenzione. Lo si capisce dai comunicati di alcuni partiti che si smentiscono l’un l’altro. Esponenti dello stesso colore politico che dicono sì all’ospedale nuovo a Domodossola o altri che parlano di ospedale baricentrico. Esponenti di partito che promettono reparti covid, ospedali in Ossola e tengono chiusi i reparti e membri dello stesso partito che poi bocciano queste soluzioni.
La battaglia sulla bandiera pare marginale e solo simbolica. Disertare la consegna che avverrà a Stresa sarebbe un gesto anche poco corretto poiché avviene in una cittadina che ha pagato molto caro la disgrazia del Mottarone ed essere a Stresa significa anche vicinanza a quella comunità. Sarebbe bene ritirare la bandiera a Stresa ed esporla proprio per ricordare alla Regione che il mondo non finisce a Moncalieri o Settimo Torinese. Le battaglie vanno fatte su un terreno migliore: la prima è non mandare nelle istituzioni politici solo perché proposti dai partiti ma puntare su chi dimostra di avere almeno delle idee concrete e serie.