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Sanità | 31 luglio 2021, 19:30

Parole tante, fatti zero: la distanza tra la politica e la gente aumenta

C'è chi si offende perché si critica la Regione ma in 20 anni quasi nulla di concreto è stato fatto in tema di sanità nella nostra provincia e soprattutto in Ossola

Parole tante, fatti zero: la distanza tra la politica e la gente aumenta

Una cosa è emersa dalla vicenda imbarazzante del punto nascite: l'assoluta distanza tra la politica e la gente.

Da giorni Regione e Asl ci stavano spiegando che il punto nascite era chiuso, che non avrebbe riaperto, che era aperto solo per le emergenze, che in fondo funzionava, che non era mai stato chiuso. Intanto due donne ossolane  partorivano al Dea o nel piazzale davanti al pronto soccorso.   

In questi episodi sta la distanza di anni luce tra i politici e la gente. Tra le parole e i fatti.

Tutto mentre l’assessore regionale Luigi Icardi  diceva che il punto nascite non poteva riaprire per i pochi parti e, dopo alcuni giorni, tramite lettera dell’asl, che riaprirà il 1 settembre.  Ma di quando dice e fa l’assessore Icardi  appare strano che nessuno in Regione sappia nulla.

Né la Lega, che con il capogruppo Alberto Preioni parlava di dichiarazioni avventate dell’assessore, né il presidente Alberto Cirio, che ancora oggi brilla per l’assenza nel dibattito. Per cui fa stupore che Forza Italia del VCO non voti l’ordine del giorno sul punto nascite perché  ‘’Cirio e la Regione non vanno criticate’’.  

Sofferte le dimissioni dei consiglieri e assessori leghisti a Domodossola.  Persone che al partito han dato tanto. Tagliati fuori dalla discussioni sulla sanità in Ossola, quasi fosse un argomento della grande politica e non dei ‘’gregari’’ che operano sul territorio.  In tutto questo fa notizia il silenzio sull’argomento del senatore Enrico Montani, massimo esponente del Carroccio in questa terra.

A tutti i politici, però, basterebbe una telefonata alle due mamme costrette a partorire in luoghi non del tutto adatti.  Questo è il quadro emblematico della  ‘’non politica’’ sanitaria degli ultimi 20 anni in questo angolo del Nord Piemonte.

Lucio Pizzi, giusto o sbagliato lo dirà il futuro e il voto d’autunno, continua a fare quanto deve fare un sindaco: va per la sua strada difendendo i diritti della sua città. Altri si preoccupano di difendere una Regione che al momento non ha ancora concretizzato nulla:  svanito il ventilato reparto covid di Premosello, nessun documento certo sull’ospedale alle porte di Domodossola, punto nascita che ‘dovrebbe’ (uno dei tanti condizionali usati in questi mesi e anni) aprire a settembre. 

Invece il Pd si limita ad alcuni interventi in consiglio comunale, ma su quanto accade in Ossola tace da lungo tempo la segreteria provinciale.

Dopo 20 anni la valle è nelle stesse condizioni che portarono alla protesta con 10 mila persone in strada. Se i tempi della giustizia sono lunghi quelli della sanità sono eterni.

Renato Balducci

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