“Orgoglio cittadino e modello da seguire per i ragazzi della valle. Anche quando si nasce in un piccolo paese, se si ha fame di sapere, si può arrivare lontano e raggiungere importanti traguardi”. Il sindaco di Baceno, Andrea Vicini, in un messaggio affidato ai social porta come esempio alle nuove generazioni il bacenese attualmente più popolare, Mauro Prina.
L'ingegnere meccanico e manager ossolano, dopo un trascorso alla Nasa che decide di lasciare perché gli sembrava di “non aver imparato abbastanza”, è approdato nel 2007 alla compagnia aereospaziale che Elon Musk ha fondato per portare nello spazio persone e cose e colonizzare Marte ed ora è Director Thermal Dynamics dell'azienda. Prina è intervenuto a sorpresa sabato scorso a fianco del Ceo di Tesla e SpaceX (riconfermato in queste ore da Forbes come uomo più ricco del mondo) in videocollegamento dal Texas durante la Italian Tech Week, quando al magnate sudafricano è stato chiesto dal direttore di Repubblica Molinari che rapporto avesse con l'Italia.
Un intervento ripreso dalla stampa nazionale, nel quale Prina ha spiegato quanto materiali e tecniche (anche tradizionali) del Bel Paese siano importanti per il suo articolato lavoro di ricerca. Il video, diventato virale in tutta l'Ossola, ha catalizzato nei giorni scorsi l'attenzione dei media anche su Baceno e sui legami profondi, familiari e affettivi, che legano l'ingegnere bacenese al nostro territorio. Di quanto portato con sé negli Usa del paese ossolano, nel quale torna appena possibile, il ricercatore ha evidenziato a Repubblica lo spirito di unità che contraddistingue la comunità bacenese e di come gli sia utile ancora oggi in azienda per il lavoro di squadra.
Intanto tra i giovani che hanno già messo in pratica l'esortazione del sindaco Vicini c'è il trentenne Nicolò Riva, fisico bacenese e secondo cugino di Mauro Prina. Dopo un dottorato tra Svizzera e Germania sta adesso seguendo un corso di post-dottorato al Mit di Boston, una delle più importanti università di ricerca del mondo, sulle tecnologie per l'energia a fusione. “In questo progetto in cui è coinvolta anche Eni -esemplifica a Ossolanews- ci occupiamo dei materiali per creare questa sorta di bottiglia che può contenere lo stesso tipo di energia presente nelle stelle. Può diventare la fonte energetica che rivoluzionerà il prossimo futuro perché utilizza un processo controllato, sicuro e pulito”.