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Economia | 24 dicembre 2021, 09:50

Mercato auto: le vendite rallentano ancora e il Vco è “maglia nera”

Oggi si acquistano per lo più auto usate. E spunta il “problema” dei veicoli elettrici

Mercato auto: le vendite rallentano ancora e il Vco è “maglia nera”

Mercato delle auto in flessione in Piemonte e nel Vco anche in questo fine 2021. A rivelarlo sono gli ultimi dati diffusi dall’Anfia, l’associazione nazionale di categoria. A novembre sono state immatricolate nella nostra Regione 7.172 vetture, contro le 10.646 dello stesso mese di un anno fa. Tuttavia l’intero anno che volge al termine continua a confermarsi migliore di quello che l’ha preceduto, e questo a causa del fatto che nel 2021 l’onda dell’emergenza pandemica era “più alta”.

A livello provinciale è ancora Torino a recitare la parte del leone: a novembre le immatricolazioni sono state poco più di quattromila (4.090 per l’esattezza), mentre il Verbano Cusio Ossola si è attestato a quota 250. Siamo “maglia nera” in Piemonte: 254 a Vercelli, 258 ad Asti, per restare alle ultime posizioni. I “cugini” novaresi hanno immatricolato più del doppio di noi: 588.

“Non è stato un buon anno – commenta un rivenditore della zona di Verbania – soprattutto stanno cambiano le abitudini dei compratori. Oggi si acquistano per lo più auto usate, perché il budget a disposizione delle famiglie è diminuito”.

A livello generale, così si legge nel report dell’Anfia, nell’arco del mese i propulsori a benzina e diesel sono tornati a superare gli ibridi e quelli che sfruttano i carburanti alternativi. La top 10 in Piemonte è sempre guidata dalla Fiat Panda (1.419); nel Vco Panda davanti alla Suzuki Swift e alla Wolkswagen Polo.

Intanto, si diceva, è spuntato -certamente inatteso- il “problema” (vedremo se reale o no) dei veicoli elettrici. A lanciare l’allarme, dopo l’analisi dei dati di uno studio compiuto di recente a livello comunitario, sono stati gli esperti: “Con troppo elettrico, mezzo milione di posti di lavoro a rischio in Europa”. Un paradosso, almeno apparentemente, valutato che tutto il mondo, Italia compresa, spinge per le auto ad alta tecnologia. Ma se il settore dell’automotive dovesse procedere per il futuro con un approccio concentrato unicamente sui veicoli elettrici, così si legge, il rischio occupazionale si farebbe concreto.


Redazione

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