"Il piano regionale delle attività estrattive potrebbe essere approvato a novembre mentre pensiamo di sfruttare la specificità montana del Vco per far tornare il settore cave sotto la gestione della Provincia". Sono queste le novità annunciate dal consigliere regionale della Lega, Alberto Preioni, in occasione dell’assemblea di Assograniti che ha ancora confermato alla presidenza dell’associazione Maria Teresa Moro. Era atteso all’assemblea anche il presidente Alessandro Lana che non è arrivato.
Preioni, intervenuto alla serata all’hotel Corona di Domodossola, dopo aver sottolineato l’importanza del settore cave in Piemonte, ha ricordato la necessità di "modificare le storture introdotte dalla passata giunta Chimaparino" ma anche la necessitò di far sì che "i centri storici piemontesi debbano essere valorizzati con l’uso della pietra locale".
Maria Teresa Moro, dunque, resta alla guida dell’Associazione che raggruppa una ventina di operatori del settore cave. "E’ un momento difficile per la nostra economia - dice Moro - . La crisi Ucraina con le restrizioni commerciali con la Russia impongono scelte che ci devono trovare uniti".
Moro ha poi spostato l’attenzione "sul problema Zps (le zone a protezione speciale) e sulla durata della autorizzazione paesaggistica che scade ogni 5 anni: chiediamo venga collegata con le autorizzazioni in corso: tanto vale averle portate a 15-20 anni e poi essere costretti a ripresentare i progetti ogni 5 anni".
"Ancora adesso abbiamo invitato i parlamentari locali ad intervenire sul tema Zps – spiega – creando anche una unità di intenti con altre regioni che hanno le stesse problematiche. Vediamo se a livello nazionale si riuscirà a raggiungere un risultato positivo".
Il Covid ha aiutato l’area del lapideo. "Col il Bonus 110 è stato dato un notevole impulso al nostro settore – dice Moro – perché a beneficiarne sono state le imprese edili".