In uno scenario iperinflattivo come quello che accompagna i mercati finanziari da diversi mesi a questa parte, è lecito che molti risparmiatori si chiedano quali siano gli asset da tenere d’occhio, per cercare quantomeno di difendere il potere di acquisto dei propri capitali, soprattutto in virtù del fatto che nella prima parte dell'anno le ondate di vendite hanno colpito tutti i comparti a livello intermarket. Come molti sapranno, la sola eccezione è stata rappresentata dalle materie prime, difatti proprio la tensione sui prezzi delle commodities ha inasprito la dinamica inflattiva.
Le stesse materie prime però nell'ultimo periodo hanno iniziato a mollare il colpo, tanto che diversi analisti finanziari identificano tale circostanza come il tassello finale che apre le porte alla recessione. Statisticamente questo comparto è l'ultimo in ordine cronologico, dopo bond e azioni, a iniziare a flettere, innescando un rallentamento economico.
Se le ipotesi degli addetti ai lavori dovessero essere confermate dagli eventi, ci si troverebbe innanzi ad uno scenario ancora più incerto rispetto a quello delineatosi fino ad oggi. Per questo motivo sono in tanti a ritenere che al momento anche le allocazioni strategiche di portafoglio debbano essere gestite con più dinamicità: nel comparto obbligazionario si tende ad accorciare la duration dei titoli in portafoglio e a prediligere in caso di governativi emissioni a tasso variabile o inflation linked.
I profili di rischio più aggressivi, invece, preferiscono sovrappesare gli high-yield, influenzabili in minor misura dalle politiche monetarie restrittive, oppure le obbligazioni bancarie, in quanto un contesto fatto di tassi in salita aiuta molto i bilanci degli istituti di credito. Nel comparto azionario gli operatori si dividono tra chi punta su un puntuale esercizio di cherry picking, per selezionare i sottostanti da inserire in portafoglio, e chi utilizza tecniche di copertura.
Come iniziare ad investire sui mercati finanziari
Per avvicinarsi con consapevolezza ai mercati finanziari è opportuno informarsi e formarsi adeguatamente così da evitare di incorrere in truffe ed errori. A tal proposito, un aiuto arriva da portali specializzati nel settore come, ad esempio, BorsaMercato, sito attivo nel campo della formazione finanziaria che propone una serie di guide in cui sono illustrate specifiche strategie operative per negoziare gli asset appena introdotti.
Attraverso il trading speculativo, infatti, si ha la possibilità di estrarre valore dalle varie classi di investimento indipendentemente dalle tendenze di prezzo in essere -al rialzo o al ribasso- oppure si ha la possibilità di coprire una porzione di portafoglio nelle fasi di draw down di breve termine.
Naturalmente questo tipo di operatività necessità di piattaforme di negoziazione, equipaggiate con particolari funzionalità: lo short selling, per beneficiare del deprezzamento di un sottostante, e il leverage, per aumentare la size di un trade e sfruttare piccole variazioni delle quotazioni.
Gli strumenti per costruire una strategia operativa
Le piattaforme di trading rilasciate dai broker online sono particolarmente adatte per attuare strategie del genere, in quanto consentono di servirsi della vendita allo scoperto e della leva finanziaria e il tool grafico permette di analizzare con tutti i tipi di indicatore i prezzi degli asset trattati e di gestire gli ordini di compravendita con grande semplicità.
Tutta l'infrastruttura tecnologica non prevede alcun costo e il capitale iniziale, richiesto per la sottoscrizione di un rapporto, nella maggior parte dei casi non è superiore a qualche centinaio di euro; di norma la sola commissione a carico dell'utente è uno spread applicato tra i valori denaro e lettera del sottostante in caso di broker market maker, mentre se l'intermediario è ECN quel differenziale è quasi nullo, ma è prevista una fee di negoziazione.
Strategie operative con i sistemi di sharing trading
Un aspetto estremamente interessante dei broker è rappresentato dalla possibilità di costruire una strategia di investimento, non operando in prima persona: difatti, oltre al noto sistema del social trading, i tool più sofisticati permettono di interfacciarsi con gli expert advisor.
Questi software gestiscono autonomamente l'operatività, eseguendo le istruzioni generate da un algoritmo oppure reiterando su un account di destinazione gli ordini trasmessi da provider di segnali.