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Digitale | 01 agosto 2022, 11:23

Disturbi all'intestino: quali sono i più diffusi e come trattarli?

Disturbi all'intestino: quali sono i più diffusi e come trattarli?

I disturbi intestinali sono molto comuni e colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene esistano diversi tipi di problematiche e patologie legate a questo organo, i più frequenti sono la stitichezza, la diarrea e la sindrome dell'intestino irritabile. In questo articolo esamineremo la prevalenza di questi disturbi e alcuni consigli su come trattarli nella maniera corretta, con una piccola premessa sull'utilità e sul ruolo dei probiotici.

Cosa sono i probiotici e come possono aiutare l'intestino?

I probiotici sono batteri vivi che si trovano in alcuni alimenti come lo yogurt, i crauti, il kimchi e in altri cibi fermentati. Possono essere assunti anche come supplementi, sebbene in questo caso sia sempre meglio chiedere un parere al proprio medico di fiducia. Questi microorganismi vengono spesso chiamati batteri "buoni", perché aiutano a mantenere l'intestino sano e regolare. 

Altri alimenti contenenti questi microorganismi sono il kefir, la zuppa di miso, il pane a lievitazione naturale e i sottaceti. Qual è nello specifico il ruolo dei probiotici? Ad esempio, possono aiutare a ripristinare l'equilibrio naturale dei batteri nell'intestino, dopo un ciclo di antibiotici. Possono inoltre contribuire a calmare le infiammazioni intestinali e a migliorare la fase digestiva, oltre a rappresentare un prezioso alleato contro la diarrea e la stitichezza.

Quali sono i disturbi intestinali più diffusi?

L'intestino può soffrire di diverse problematiche, alcune passeggere e altre più difficili da trattare e persino da diagnosticare. Non dedicheremo spazio alle seconde, dato che rappresentano dei casi dove soltanto gli specialisti possono intervenire. Viceversa, ci sono parecchie cose da dire sulla prima categoria.

Si parte con la stitichezza, forse uno dei disturbi intestinali più ricorrenti e frequenti. Si tratta di una condizione che si manifesta quando l'intestino ha difficoltà ad espellere le feci, o quando queste sono particolarmente dure, non riuscendo dunque ad attraversare il tratto intestinale, anche per via di un volume superiore alle medie. Di solito si parla di stitichezza o stipsi quando si registrano meno di 3 movimenti intestinali in una settimana, sebbene alcuni esperti la pensino diversamente.

Ci sono diversi fattori che possono portare a questa condizione, come uno stile di vita sedentario, la scarsa assunzione di liquidi o la mancanza di alimenti ricchi di fibre nella propria dieta. Oltre alla stitichezza, un altro disturbo molto diffuso è la diarrea, caratterizzata dal problema opposto: feci acquose e frequenti. Questa condizione può avere cause diverse, fra le quali troviamo le intolleranze alimentari o le infezioni, come quelle causate dal rotavirus, dall'adenovirus o dal norovirus.

Infine, citiamo la sindrome dell'intestino irritabile (IBS): un disturbo che colpisce l'intestino crasso, caratterizzato da un forte dolore addominale, dal gonfiore, dalla presenza di gas nello stomaco, dalla diarrea o dalla costipazione. I sintomi della sindrome dell'intestino irritabile possono essere molto diversi da persona a persona, così come la loro portata.

Da cosa dipende questa sindrome? Le cause dell'intestino irritabile non sono ancora note, ma si pensa che possa esserci un legame con l'ansia, lo stress e altri fattori psicologici. Come per gli altri due disturbi citati, una modifica della dieta può contribuire a migliorare la situazione.

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