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Sanità | 20 dicembre 2022, 18:00

I sindaci di Formazza, Crodo e Santa Maria si 'smarcano' e chiedono alla Regione di decidere del futuro sanitario del Vco

Bruna Papa, Claudio Cottini ed Ermanno Savoia hanno scritto a Cirio e Icardi una lettera senza però firmare la richiesta di investimento sui due ospedali

I sindaci di Formazza, Crodo e Santa Maria si 'smarcano' e chiedono alla Regione di decidere del futuro sanitario del Vco

Non hanno firmato la lettera dei '31 sindaci', ma hanno voluto mandare un segnale alla Regione: "Dovete decidere voi". Bruna Papa, Claudio Cottini ed Ermanno Savoia hanno scritto a Cirio e Icardi una lettera senza però firmare la richiesta di investimento sui due ospedali firmata da 31 loro colleghi che di fatto hanno fatto, nella maggior parte dei casi tra gli ossolani, marcia indietro su quanto discusso e deciso 3 anni fa in Comune a Domodossola.

"A noi sembra dunque doveroso scendere in campo per rispondere alla vostra richiesta (indirizzata al presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl del VCO) di indicare la strada (l’ubicazione dell  ospedale che per noi deve essere a Domodossola ) per uscire dalla situazione di stallo" scrivono i tre primi cittadini confermando di fatto la loro presa di posizione del 2019, cioè quella di un ospedale nuovo, cosa per altro ribadito nei mesi scorsi in assemblea dei sindaci dallo stesso Claudio Cottini.

 

Ecco il testo della lettera:

Al presidente della Regione Piemonte

Alberto Cirio

 

All’assessore alla Sanità

della Regione Piemonte

Luigi Genesio Icardi

 

OGGETTO: PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE SANITARIA OSPEDALIERA DEL VCO

Gentile Presidente, gentile Assessore,

dopo oltre 20 anni di discussioni sul delicato tema della sanità che riguarda da vicino tutti i cittadini del Vco, è arrivato il momento di intervenire. Essendo la competenza della materia di pertinenza della Regione, con la presente siamo a chiedere – con forza e urgenza – la definizione di un progetto di riorganizzazione ospedaliera in grado di dare finalmente quelle risposte concrete e di buon senso che il territorio attende da lungo tempo. I verbanesi, i cusiani e gli ossolani chiedono di potersi curare in loco, senza essere costretti ad affrontare lunghe e dispendiose trasferte per raggiungere le strutture metropolitane; chiedono servizi aggiuntivi e, soprattutto, una sanità efficiente e al passo coi tempi, con medici, infermieri e personale preparati e pagati il giusto. Chi sta in prima linea a difendere la nostra salute, va ribadito, deve ottenere riconoscimenti economici all’altezza. A causa delle sua particolare conformazione morfologica a carattere prevalentemente montano, di una parte del sistema viario vetusto, così come vetuste sono alcune infrastrutture pubbliche, il Vco merita più di altre aree piemontesi attenzioni particolari.

Sanità non vuol dire solo ospedale ma medicina territoriale , capillare , dove non è il paziente che deve affrontare lo spostamento per raggiungere lo studio medico, casa della salute o altro, ma i medici che presenzino negli ambulatori presenti sul territorio, (la cui apertura è palesemente insufficiente alle richieste dell’utenza)

Presupponiamo inoltre che questo possa limitare l’accesso improprio in ospedale, alleggerendo il carico di lavoro dei pronto soccorso e andare incontro alle esigenze dei residenti e dei numerosi turisti che presenziano nel nostro territorio.

Viviamo peraltro, in un quadro complicato dalla carenza dei medici, un problema a livello nazionale, ancor più sentito nel Vco per la vicinanza alla Svizzera. Giovi ricordare che quest’estate l’Assemblea dei sindaci ha bocciato a maggioranza, una seppur fragile maggioranza, l’ospedale unico e la bozza di piano da voi proposta e si è espressa per un nuovo nosocomio provinciale senza, però, indicare quale possa essere il sito idoneo ad ospitarlo. La stessa Assemblea ha, quindi, espressamente chiesto alla Regione di assumersi la responsabilità di individuarlo in via esclusiva. Siamo una provincia tripolare, dove ogni territorio ha qualcosa da mettere in mostra e una sua specificità da presentare.

A noi sembra dunque doveroso scendere in campo per rispondere alla vostra richiesta (indirizzata al presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl del VCO) di indicare la strada (l’ubicazione dell  ospedale che per noi deve essere a Domodossola ) per uscire dalla situazione di stallo.

Quello che si chiede è un investimento che dia futuro alla nostra sanità, una sanità complessa in un territorio montano, con forte specificità. Si chiede la garanzia della sostenibilità economica, gestionale professionale (reperimento medici, operatori sanitari...) e che questa  si realizzi  e che non subisca in futuro ridimensionamenti.

Chiediamo inoltre di decidere con fermezza, senza convocare ulteriori assemblee dei Sindaci ; siamo consapevoli della difficoltà nel prendere qualsiasi decisione , ma di certo non possiamo più permetterci di perdere altro tempo in un momento storico come quello che stiamo attraversando.

Certi dell’attenzione con la quale vorrete accogliere la presente, l’occasione è gradita per porgere i nostri più cordiali saluti.

Redazione

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