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| 23 febbraio 2023, 12:04

Ambiente di lavoro e corrente elettrica: facciamo il punto sul rischio di esposizione

Ambiente di lavoro e corrente elettrica: facciamo il punto sul rischio di esposizione

Qualunque ambiente di lavoro in cui sia presente un collegamento alla corrente è potenzialmente esposto a un rischio elettrico.

Alcune aree, però, a causa del tipo di attività svolta e delle condizioni dell’ambiente, possono esporre i lavoratori a un pericolo maggiore e, in alcuni casi, anche al rischio di esplosione. A regolare questi aspetti esistono più normative vigenti, che dettano le linee guida per ridurre il rischio connesso all'esposizione elettrica.

Rischi elettrici: tutelare gli ambienti di lavoro 

La norma CEI 11-27 relativa ai lavori su impianti elettrici si applica anche a lavori non elettrici ma eseguiti in vicinanza di tali impianti ed è un punto di riferimento fondamentale per chi esegue lavori nel settore. Essa è infatti richiamata anche dal D. Lgs 81/2008. Vi sono altresì precise norme tecniche che regolano le specifiche per la produzione dei dispositivi di sicurezza da selezionare per tutelarsi dal rischio elettrico

I rischi di natura elettrica, del resto, sono vari ma hanno una pericolosità altissima: vanno dal fenomeno della folgorazione, che si verifica quanto un individuo viene attraversato da una forte scarica elettrica e che, al variare della durata, dalla resistenza corporea e dalla tipologia e dall'intensità della carica, può causare ustioni, perdita di coscienza e arresto cardiaco, all'arco elettrico, a cui è associato anche il rischio di esplosione

Purtroppo, non sempre basta un impianto ben fatto per tutelare i presenti da rischi di questo tipo. Le sorgenti di rischio elettrico sono infatti spesso da ricercare anche in altri elementi di criticità, come determinate apparecchiature, gli organi mobili di collegamento o la presenza di scariche atmosferiche e di cariche elettrostatiche.

Proprio per questo è fondamentale valutare preventivamente il rischio e organizzarsi per prevenire ogni possibile situazione pericolosa e proteggere gli operatori che lavorano in questi ambienti. Ovviamente, oltre a una valutazione a monte, è necessario vigilare con continuità assicurandosi che le misure preventive siano implementate e aggiornate secondo eventuali ulteriori necessità.

Come tutelarsi dal rischio elettrico

 

Per tutelare gli individui dagli infortuni derivanti dall’esposizione a rischi elettrici, la legge individua inizialmente due figure precise: il responsabile dell'impianto (RI) e il preposto ai lavori (PL), il primo avente la responsabilità della redazione del piano di lavoro nel corso dell'intervento, il secondo avente la responsabilità dell'operazione sull'impianto.

Successivamente sono state introdotte altre due figure: quella dell'Unità responsabile dell’impianto (URI), che è il proprietario dell’impianto, e quella dell’Unità responsabile del lavoro (URL), che interviene al momento della realizzazione del lavoro. 

Per proteggersi dagli infortuni derivanti dai rischi di origine elettrica, però, è altrettanto importante adoperare idonei dispositivi di protezione, riconoscibili dalla presenza di un'icona con due triangoli sovrapposti, che indicano la loro idoneità per i lavori sotto tensione, e dal marchio CE, che ne attestano la conformità.

La categoria dei DPI e delle attrezzature isolanti, che si affianca ai dispositivi di protezione collettiva, annovera in particolare guanti, calzature, elmetti, tappeti, coperte, ma anche abbigliamento protettivo testato contro gli archi elettrici. 

Ogni dispositivo, naturalmente, dev’essere adatto alla mansione di lavoro come quello sotto tensione a distanza, sotto tensione a contatto o sotto tensione a potenziale.

Inoltre, tutti i dispositivi di protezione devono essere adeguati alla problematica per i quali sono stati progettati e tenere conto, in ogni caso, del comfort dell'utilizzatore

 

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