Quando si tratta di tennis la Spagna non se la passa male. Dopo Nadal, che in carriera ha vinto un centinaio di titoli, ecco Alcaraz, il next-gen più forte di sempre. O almeno così dicono i numeri di questo atleta, che poco più che maggiorenne si è aggiudicato l’edizione dello US Open 2022 diventando il più giovane tennista numero uno nella storia del ranking ATP. Non solo: recentemente ha conquistato l’Indian Wells imponendosi nel navigato Medvedev per 6-36-2, lasciandogli soltanto cinque game. Considerando i risultati ottenuti c’è già chi lo paragona a Nadal. Un’esagerazione?
Alcune similitudini
Alcaraz è simile a Nadal per quanto riguarda elasticità ed esplosività. La nuova stella del tennis nonostante un fisico ancora da costruire è in grado di lanciarsi su ogni pallina con quella rapidità necessaria per tentare recuperi in extremis. In comune hanno anche la capacità di provarci fino alla fine non lasciando nulla di intentato. Anche quando le situazioni di gioco vedono Alcaraz in netto svantaggio – e questo non accade spesso – il ragazzo di Murcia per riprendere in mano l’incontro non si limita al compitino ma prova il colpo ad effetto, quello capace di caricarlo in vista della vittoria. Perché lo spagnolo classe 2003 oggi punta soltanto alla vittoria: dopo il trionfo all’Indian Wells sarà la volta del Miami Masters 1000, torneo che lo vede favorito. Secondo le scommesse sul tennis infatti non può che essere lui il trionfatore, questo perché con le assenze di Nadal e Đoković non ci sono avversari che possano impensierirlo. Forse solo il russo Medvedev – una riedizione della finale dell’Indian Wells non è impossibile – e il nostro Sinner, ben concentrato e fisicamente più prestante dopo aver messo su 3 kg di muscoli. Infine, i due spagnoli hanno una tenuta mentale simile, aspetto fondamentale che permette loro di non uscire mai da un incontro prima del tempo.
Alcune differenze
Prima di sostenere che Alcaraz sarà il nuovo Nadal è necessario dare un’occhiata ai dettagli. Il primo gioca con la destra, il secondo con la sinistra, una differenza che va a incidere sullo stile. Rafa vanta un tennis piuttosto tecnico e aggressivo mentre Carlos classico. Non solo: considerando la differenza di età tra i due, è normale che Nadal oggi punti molto più sull’agilità che sulla forza, mentre Alcaraz cura ancora la pulizia dei suoi colpi. Il giovane campioncino soltanto da poco ha deciso di seguire una dieta ferrea che lo sta aiutando a fare la differenza; fino a pochi mesi fa mangiava in modo sregolato, cosa che non ha mai fatto il suo collega più anziano. Forse è anche per questo motivo che il Rafael poco più che maggiorenne aveva conquistato più trofei rispetto al suo erede. Nonostante entrambi siano sempre sul pezzo in occasione di ogni incontro, Alcaraz ad assisterlo ha una mental coach che lo carica quando ce n’è bisogno. Nadal da anni non ne ha più bisogno, ed è normale considerando la sua lunga carriera, fatta di trofei vinti e di tantissime finali di tennis disputate.
In cosa può crescere?
Il nuovo fenomeno del tennis mondiale innanzitutto dovrebbe crescere fisicamente. Essendo ancora piuttosto esile dovrebbe mettere massa, anche se il diretto interessato parrebbe non esserne intenzionato. Forse più avanti cambierà idea, perché per reggere certi ritmi e per restare ad alti livelli una muscolatura importante è fondamentale. Lo sanno bene Nadal, Đoković e Federer, trio di mostri sacri del tennis che hanno dominato per anni la disciplina grazie anche ai loro mezzi fisici. In aggiunta Alcaraz dovrà affinare il suo rovescio a due mani a volte non pulito quanto il suo diritto, molto simile a quello di Nadal. Se riuscisse anche a trovare un maggiore arco nella traiettoria della pallina in difesa, la sua crescita sarebbe definitiva.