Saranno pagati entro la fine dell’anno i 21 milioni di euro che le associazioni culturali attendono ancora di ricevere dalla Regione Piemonte. A renderlo noto gli assessori regionali Vittoria Poggio (Cultura) e Andrea Tronzano (Bilancio). Le risorse le anticiperà la Regione.
“Nell’ultima settimana la Regione ha emesso pagamenti alle associazioni culturali per 9 milioni di euro, proseguendo il percorso di pagamento dei contributi previsti”, hanno annunciato gli assessori Poggio e Tronzano in Consiglio Regionale. Il centinaio di soggetti che hanno ricevuto i fondi si aggiungono ai 1.644 già liquidati quest’anno, per un totale di 84,3 milioni di euro di contributi previsti.
“Lo scorso anno abbiamo garantito con otto bandi, a favore di tutti gli Enti culturali o partecipati dalla Regione le risorse per il triennio 2022/2023/2024, assicurando finalmente la possibilità di programmare sul medio e lungo periodo i loro palinsesti. Il confronto con il mondo culturale non è mai mancato, a questo proposito ho convocato il Tavolo della Cultura per il 17 di gennaio: sarà l’occasione per costruire le future strategie culturali e amministrative volte a operare al meglio” ha ricordato l’assessore Poggio.
“Il ritardo dei pagamenti - ha aggiunto l’assessore Tronzano - è un problema che, pur trascinandosi da diversi quinquenni, non ha impedito a questa amministrazione di centrodestra, soprattutto nei periodi difficili della pandemia, di mantenere l’impegno politico ed economico di sostenere tutte, e ripetiamo tutte, le attività culturali della nostra regione”.
“Ci sono ritardi di oltre 200 giorni: questi ritardi fanno alzare l’esposizione bancaria dei soggetti coinvolti, con un aumento degli interessi e un danno certificato per queste attività” ha affermato Sarah Disabato, capogruppo del M5s in Consiglio regionale.
Una posizione condivisa da Daniele Valle (Pd), vice presidente del Consiglio regionale: “Ha fatto bene l’assessore Tronzano nei giorni scorsi a scusarsi per i ritardi nell’erogazione dei contributi al mondo della cultura della nostra Regione, però non bastano i mea culpa, occorre dare certezze agli operatori dello spettacolo dal vivo, che vedono il loro difficile e sempre precario equilibrio economico messo a rischio dai pesanti ritardi”.